Amigone_da_Castagneto ha scritto:I miei più sentiti complimenti per la carriera e ringraziamenti per tutto quello che ha fatto finora.
Credimi ho fatto veramente pochissimo, un giorno dura sempre un centesimo, a volte meno di un millesimo, di quello che dovrebbe.
Ma parliamo di cose importanti:
A questo punto ho un sogno: che qualcuno organizzi una colletta tra tutti per rilevare ogni diritto sul sorgente di OS4.
Secondo me noi dobbiamo la nostra gratitudine di Amighisti al team originale che fece l'Amiga, non a chi è arrivato (per nostra disgrazia) dopo, che porti il cognome Commodore, Amiga o altro, che si chiami Medhi Ali o l'ultimo proprietario. Anche se ha i diritti legali di sfruttare il logo originale..
Domando, lavora per l'Amiga Inc. o per la Commodore Jay Miner? no.. (riposi in pace, grand'uomo)
Lavorano forse per l'Amiga Inc. o per la Commodore Carl Sassenrath, RJ Mical o Dale Luck? (principali creatori dell'AmigaOS) non mi risulta..
E ricordate l'ARM, chi lo progettò e con quali mezzi?
Io credo fermamente che in questo campo volere è potere, più di ogni altra cosa. Oggi più di ieri. Inoltre, servono progettisti che capiscano profondamente quello che stanno creando. Io sono impressionato da quello che ha fatto Jeri Ellsworth, ancor più perché lei ha dichiarato che il suo campo non è il software, ma solo l'hardware. Non mi stupisco che questa sua modestia sia il principale motore che l'ha spinta a rendere il C-One il gioiello riconfigurabile che è. Chi pretende di sapere cosa è bene per i coder, non essendolo, è degno di progettare il PC IBM.
Il mio design dell'AgaEXTENDER, pur essendo fortemente limitato dal fatto che si poteva collegare solo tra l'uscita video e il monitor (quindi non sul bus), non pretendeva di dettare agli altri coder come dovevano programmare (pur essendo io abbastanza apprezzato nel campo, vedi il mio CrossFader (contenuto in Aminet's A1200Homage.LHA) ad esempio), ma voleva solo massimizzare la versatilità e quindi le possibilità che loro avrebbero potuto scoprire. Libera concorrenza. Volevo essere stupito, non stupire.
Io credo fermamente che l'Amiga nella sua interezza di spirito non abbia alcun futuro con il suo management attuale (e degli ultimi 17 anni).
Parlando come un guru che medita, quando ti reincarni* sei un'altra persona, un altro corpo e anche un'altra mente che non hanno nulla a che vedere con la precedente.. solo il tuo spirito (e quindi in parte, per influenza diretta, anche la tua mente e il tuo corpo) rimangono gli stessi.. ma tu sei un'altra persona.
Come ho detto in un altro post io penso che si debba creare un nuovo sistema da zero, senza affiliazione alcuna con Amiga Inc., ma mantenendo lo spirito che inspirò il team originale Amiga.
Creare un sistema da zero significa sia l'OS che l'hardware. Non si pensi che io sia appassionato solo di hardware.. tutt'altro. A me piace tutta la computer science, dagli elettroni all'intelligenza artificiale, passando per OS e compilatori (che pure ho scritto, vedi l'HLA e non solo).
Il problema è il tempo: quando il mio progetto sarà sufficientemente avanzato, lo proporrò a tutti come piattaforma open. Mi piacerebbe se si potesse creare un team con gente in gamba come Jeri (e molti altri, vedi Dennis van Weeren, Tobias Gubener e molti altri), i più geniali coder, e i più geniali progettisti di OS e di software high level, programmatori nel campo scientifico e non. Non voglio però che open significhi disorganizzazione e scarsa qualità, i.e. ci deve essere comunque chi approva le estensioni/modifiche ufficiali al progetto.
Credo che sia possibile arrivare a un team del genere, ma è comunque molto difficile. Forse mostrare qualcosa di funzionante e di impressionante darebbe l'impulso iniziale necessario.
Io mi sono dato 1-2 anni per arrivare ad una macchina perfettamente funzionante (magari senza il CODEC per l'AC3, tanto per fare un esempio, ma comunque una macchina poliedrica, già funzionale e veramente utile), capace di dire autorevolmente la sua dal palmare al server.
In ogni caso io sono fermamente indirizzato a realizzare non solo i chip multimediali (su FPGA per ora ovviamente), ma anche i processori centrali (quindi non intendo usare una CPU pre-esistente), e credo anche che persino la versione per palmare ne debba avere parecchi..
Inoltre deve essere un progetto assolutamente free (e lo dice uno che pur non essendo avido ha un forte bisogno di soldi - quantomeno perché sono fatto per fare ricerca 24h/24, non software per cliniche convenzionate col SSN nel centro della economicamente depressa Sicilia, e quindi mi piacerebbe vivere di rendita e dedicarmi alle cose che mi appassionano di più, anziché essere costretto a relegare questi progetti ai ritagli di tempo). Le ragioni sono tante.. deve essere la passione a guidare le scelte, non il profitto. La forma societaria "Incorporated" (la S.p.A. per intenderci) non aiuta certamente: quando devi rendere conto agli azionisti, e questi sono interessati solo al profitto (com'è nella logica di quel sistema), finisci com'è finita l'Amiga ("perché investire nella ricerca, progettando nuovi chip, quando l'Amiga600 vende comunque a palate?"). Brutta cosa la miopia.. ma nessuna S.p.A. / Incorporated farà mai le scelte migliori in questo settore, andrebbe contro la sua natura.
Inoltre, e lo dice di nuovo una persona che attualmente campa a stento la famiglia, un progetto così importante non può e non deve essere a scopo di lucro, per nessuno: siamo dominati dagli schiavisti Microsoft e Apple (si, ci metto pure l'Apple, non perchè Steve Jobs sia cattivo (al contrario di Gates), ma perché è una Inc. e quindi soggetta a tutte le limitazioni di cui sopra), bisogna creare una piattaforma hardware e software alternativa aperta a tutti. Aperta a tutti significa anche free come in "free beer", non solo come in "free speech". Non solo libera da TCPA.
Ma rimane la necessità di esercitare un controllo ferreo, per quanto riguarda almeno le versioni ufficiali (poi se uno vuole sviluppare a casa sua delle varianti a suo piacimento, liberissimo di farlo).
* personalmente non credo alla reincarnazione, ma mi sembrava efficace come metafora