cdimauro ha scritto:Ma che stai dicendo? Natami è un progetto nuovo di zecca dall'A alla Z e tutto, dalla CPU al chipset, è progettato da zero. Non esiste nessun altro progetto comparabile, a parte Minimig.
Sì, scusa l'ignoranza ma preso dalla foga (m'infervorano 'sti argomenti) ho tirato fuori un nome a caso senza ragionare. Mi sono informato un po' e Natami in effetti non può essere giammai associato ad una Amiga inc. o ad una Commodore USA...
cdimauro ha scritto:Minimig non è un progetto di ACube. ACube ha preso il progetto esistente e lo vende.
Beh alla fine, anche se Minimig è un libero progetto di un genialoide, almeno la Acube lo produce davvero. Non cambia molto per l'eventuale utenza. Intendo: così il Minimig c'è.
cdimauro ha scritto:No, il problema è che questi colossi guadagnano già vagonate di soldi coi loro progetti esistenti, e non hanno alcun interesse a investire su uno di nicchia e il cui successo è tutt'altro che scontato.
D'altra parte quale sarebbe il valore aggiunto rispetto al panorama esistente? Il marchio Amiga?
Amiga, come piattaforma, ha bisogno di essere ammodernata. Finché non lo sarà (e ci vogliono cospicui investimenti e/o una massa di sviluppatori a lavorarci dietro), rimarrà dominio di appassionati e/o retronostalgici.
Chissà, forse un giorno lontano lontano, magari le cose potranno cambiare. Siamo daccordo sul fatto che ci vorrebbe movimento di grandi capitali e intelletti e questo al momento, complici anche i pastrocchi legali vari, è impossibile...
Però, mi rifaccio ad altri post recenti che leggo in questo thread, io non svaluterei (il potere de)i vecchi, mitici Commodore, Amiga (quei computer, i loro "significati") paragonandoli per unità vendute ai tablet moderni.
Perché negli anni '80 in quanti avevano un computer, un telefonino e/o uno strumento elettronico di uso quotidiano rispetto ad oggi? In quanti nel mondo avevano modo di prenderne in considerazione l'acquisto?
Secondo me, i dati corretti da paragonare non dovrebbero essere le 2 tirature (quantità di pezzi prodotti) in numeri assoluti ma i rapporti di tali tirature con le utenze dei rispettivi 2 mercati nei 2 diversi periodi: anni '80 e giorni nostri.
Vien fuori tutt'altro risultato.
L'affetto che ci lega a "Commodore", "Amiga", ecc. non dipende (solo) dal fatto che ne furono venduti milioni ma (soprattutto) dal fatto che rappresentavano qualcosa come "l'automobile" o "il telefono" o "la radio".
Per tutti quanti, anche per chi non ce l'aveva, era "il computer"! (ma ci rendiam conto?)
E i moderni mercati dell'elettronica di massa ne sono solo una delle conseguenze.
I tablet di oggi sono qualcosa di facilmente descrivibile come l'incrocio tra un notebook ed un telefonino. I personal computer di allora come si potevano descrivere?
Avevo circa 6 anni, ricordo: l'icrocio tra un bel Pong, gli strumenti della Nasa (quelli dell'uomo sulla luna) a casa, una calcolatrice, una macchina da scrivere, un segretario, un ragioniere, un robot, uno schedario, una sala giochi, un mezzo per programmare, stampare, fare immagini, fare musica, salvare dati (i dati...), per condividerli ("ti presto la cassetta!"), ciò che un giorno avrebbe permesso l'esistenza del Goldrake, ecceteramila...
Son passati 30 anni e siamo solo al "Tablet"...
Qualcosa dev'essere andato storto
Se ci fosse ancora la Commodore però...
Sai, quella che faceva l'Amiga...
@ amig4be
già
