Difatti ogni macchina Commodore o Apple ha una storia tutta sua alle spalle e non come i Pc moderni che esprimono freddezza completa e tra l'altro a parte i componenti che li formano non possiedono nemmeno un nome loro.
Apri un'Amiga e vedi solo poesia partiamo dal nome"AMIGA" un nome decisamente amichevole e poi scendiamo nei singoli componenti che la compongono ad es: Paula, Elisa, Denise,Even ecc... tutti questi nomi hanno una storia alle spalle e poi se non ricordo male qualcuno mi narro' che internamente al Kickstart (Se non erro) cè in memoria la zappetta di un cane di uno degli ingegneri Commodore che per sbaglio lascio' il suo marchio forse su un Amiga e/o un foglio ma questo non saprei dirlo con certezza. Poi cè il fatto che noi anche se pochi/pochissimi ma ci siamo ancora
, anche i nomi delle prime macchine apple avevano una storia che le seguiva, prendi ad esempio Lisa che era il nome della figlia del primo fondatore apple. E se poi aggiungiamo la competizione serrata che accompagnava molte societa' negli anni 80 .....
Posso ritenermi fiero di aver vissuto in una epoca di cambiamento informatico, dove tutto era possibile e in cui l'unico limite era l'immaginazione....
Il motivo per cui vi scrivo cio non esite ma è piu' che altro uno sfogo personale di un sentimento che mi accompagna e mi accompagnera 'nel tempo








) c'è un bel libro uscito in italiano per Mondadori, "Digital Retro" di Gordon Laing; ripercorre, soprattutto con le immagini, il design dei cosiddetti "home e personal computer" dall'iniziale Altair 8800 del 1975 (che in versione base non aveva neanche lo schermo!) fino a quella costosa meraviglia del NeXT. Dopo, secondo l'autore, è morta la voglia di fare computer originali e diversi perché il monopolio Wintel ha chiuso il mercato a chiunque non aderisse alle specifiche, o non si chiamasse Steve Jobs. Del resto, anche la Commodore è campata anche grazie ai suoi PC X86, che non erano neanche male ed erano piuttosto apprezzati in Germania.
misteri della scienza). Il libro costa un po', ma ha la copertina rigida ed è stampato su carta patinata, insomma è fatto per durare; e ogni tanto è bello sfogliarlo con nostalgia ripensando ai tempi andati.

. AROS è Zeta/BeOS sono gli unici progetti di un certo interesse (piu AROS che Zeta) ma sono molto lenti nello sviluppo e con poca possibilità di proseguire il progetto. Ho provato con QNX a combinare qulache cosa di attivo (documentazione e un piccolissimo progetto) ma alla fine hanno mollato il mercato consumer per quello embeded
, quindi tutto a rumenta.