il disastro

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Re: il disastro

Messaggioda NubeCheCorre » mar apr 26, 2011 1:41 pm

sembra di stare a porta a porta... :riflette:
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Re: il disastro

Messaggioda samo79 » mar apr 26, 2011 5:05 pm

ncc-1700 ha scritto:Invece di dubitare informati, basta andare sugli archivi RAI per scoprire che il direttore della centrale Urcaina era laureato per posta (ho fatto l'esempio del CEPU per rendere l'idea di cosa voglia dire laurearsi per Postea), messo lì solo perchè molto vicino ai poteri del partito comunista, come del resto chi ha provocato il disastro, smanioso di prenderne il posto se i test fossero riusciti. Poi pensatela come volete, certo se deve succedere succederà, ma in certi casi, diciamo che l'hanno fatta succedere.....

Ciao,
ncc-1700


Diciamo che è un po' più articolata di come è passata in RAI, se è vero che il direttore della centrale Nikolai Fomin era di nomina politica (cosa piuttosto comune all'epoca e non solo in URSS) è anche vero che il test era svolto da ingegneri e tecnici in piena autonomia organizzativa, in particolare la gestione "sul campo" fu affidata al capo ingegnere Anatoly Dyatlov (condannato poi a 5 anni per "abuso di potere")

Era un test di routine ed era già stato effettuato in precedenza anche se in condizioni diverse, in particolare si voleva testare la tenuta del reattore a determinate condizioni critiche, è bene sottolineare anche che questo test fu anche effettuato per testare l'eventuale resistenza della centrale in caso di sabotaggi o attacchi militari esterni (era già più volte accaduto quando l'esercito Israeliano attaccò militarmente una centrale di fabbricazione Sovietica venduta a paesi in via di sviluppo)

Vedi ad esempio l'operazione Babilonia:

http://it.wikipedia.org/wiki/Operazione_Babilonia

Questo è il resoconto dei fatti preso sempre da Wiki

Il 25 aprile 1986 era programmato lo spegnimento del reattore numero 4 per normali operazioni di manutenzione. Si volle approfittare di questa prevista fermata per eseguire un test sui sistemi di sicurezza. Il test intendeva valutare la capacità del gruppo turbine/alternatore di generare elettricità sufficiente per alimentare i sistemi di sicurezza e di raffreddamento anche in assenza di produzione di vapore dal reattore nella primissima fase del transitorio.
In particolare l'energia cinetica della rotazione per inerzia delle turbine sarebbe servita ad alimentare le pompe dell'acqua refrigerante del reattore, simulando uno scenario di improvvisa mancanza dell'alimentazione elettrica esterna. I reattori come quello di Černobyl (ma normalmente anche le altre tipologie di impianto) hanno dei generatori diesel di emergenza a questo scopo, che però non sono avviabili istantaneamente e richiedono circa 40 secondi perché entrino in funzione. L'obiettivo del test era sfruttare l'energia cinetica residua nelle turbine ancora in rotazione, ma isolate dal reattore, per generare energia elettrica che alimentasse le pompe dell'acqua per il tempo necessario all'avvio dei generatori diesel. Il test era già stato condotto su un altro reattore, ma con tutti i sistemi di sicurezza attivi e in condizioni operative differenti, ed aveva dato esito negativo, cioè l'energia elettrica prodotta sfruttando la sola inerzia delle turbine era insufficiente ad alimentare le pompe. Erano state apportate quindi delle migliorie alle turbine, che richiedevano un nuovo test di verifica.

La potenza del reattore numero 4 doveva essere ridotta, dai nominali 3200 MW termici a circa 1000 MW termici, per condurre il test in sicurezza. Si cominciò a ridurre gradualmente la potenza fino al 50% della nominale, ma il test fu interrotto da un imprevisto: una centrale elettrica regionale ebbe un guasto e fu richiesto di non ridurre ulteriormente la fornitura di energia elettrica fino a quando la centrale guasta non fosse stata ripristinata, cosa che avvenne dopo circa 9 ore.
Fu dunque fissato un nuovo orario per il test, l'una di notte. Questo ebbe gravi conseguenze; infatti, mentre gli operai del turno di giorno erano stati ben istruiti e preparati alle procedure del test, il turno di notte avrebbe solamente dovuto controllare i sistemi basilari di raffreddamento in una centrale essenzialmente spenta; nessuno fra gli operatori del turno di notte aveva una chiara idea di ciò in cui consisteva la prova né era addestrato a condurla. Inoltre, la squadra di ingegneri elettrici che avrebbe dovuto supervisionare le operazioni era esausta e poco lucida per la lunga attesa.
L'idea stessa di un incidente nucleare era peraltro inconcepibile per gli operatori che, si può dire, avevano "troppa fiducia" nel reattore, e non si fecero scrupoli a disabilitare i dispositivi di sicurezza e correre dei rischi non necessari. Infine, durante la notte non vi era in sala controllo un ingegnere con piena conoscenze di tutte le caratteristiche specifiche di questa tipologia di reattore nucleare.

Per motivi non chiariti, il responsabile di turno dell'operatività del reattore commise un errore e introdusse le barre di controllo troppo in profondità, causando conseguentemente un crollo della potenza oltre il previsto, raggiungendo il livello bassissimo di soli 30 MW termici. Intervenne quindi un effetto di feedback dovuto alla produzione di xeno-135 nella fase di bassa potenza del reattore. Normalmente lo xeno-135, un assorbitore di neutroni che si crea durante il funzionamento del reattore come prodotto di fissione primario (e dal decadimento dello tellurio-135), è in una concentrazione di equilibrio proporzionale alla potenza del nocciolo (o meglio al flusso neutronico termico) e tende invece ad aumentare in quantità (e quindi nella capacità di assorbimento neutronico) nella prima fase di riduzione della potenza per poi, con la prevalenza del decadimento rispetto alla sua produzione, a scomparire. Come conseguenza del calo della potenza, la concentrazione di xeno-135 aumentò considerevolmente e insieme quindi all'assorbimento dei neutroni, facendo crollare ulteriormente la potenza generata e creando allo stesso tempo il pericoloso effetto di mascherare la reale reattività del nucleo (che si sarebbe successivamente rapidamente manifestata quando la concentrazione di xeno avesse cominciato a diminuire).

Sebbene il calo di potenza fosse vicino al massimo ammesso dalle norme di sicurezza (si ricorda che era nota l'instabilità del reattore alle basse potenze), si decise di non eseguire lo spegnimento completo, e di continuare l'esperimento. Probabilmente gli operatori non erano al corrente del comportamento dello xeno-135, e pensavano che il crollo della potenza fosse dovuto al malfunzionamento dei regolatori automatici di potenza. Alle 01:05 del 26 aprile, come previsto dalla pianificazione del test, furono attivate delle pompe di alimentazione extra, ma la quantità di acqua immessa superò alle 01:19 i limiti di sicurezza, con l'effetto di ridurre ancor di più la potenza del reattore per le proprietà avvelenanti dell'acqua leggera. Con una manovra di correzione contraria alle procedure corrette, per accelerare la risalita della potenza e quindi affrettare la conclusione dell'esperimento, furono estratte tutte le barre di controllo eccetto 7, incluse molte barre di controllo manuali, ben oltre i limiti delle norme di sicurezza che prevedono di lasciare almeno 30 barre di controllo inserite. La potenza fu così fatta risalire gradualmente fino 200 MW termici (comunque meno di un terzo del minimo richiesto).

L'azione di rimozione delle barre di controllo manuale aveva portato il reattore in una situazione molto instabile e pericolosa, all'insaputa degli operatori. La reale attività del reattore era mascherata dall'eccesso di xeno-135 e dell'acqua di raffreddamento, e non era riportata in alcun modo sui pannelli di controllo; nessuno degli operatori in sala controllo era conscio del pericolo. Come se non bastasse, l'aumento di acqua oltre i limiti di sicurezza aveva portato ad una diminuzione critica della produzione di vapore e ad altri cambiamenti di parametri che normalmente avrebbero causato lo spegnimento automatico del reattore; tuttavia, anche lo spegnimento automatico era stato disabilitato manualmente dagli operatori. Furono disattivati anche diversi altri sistemi automatici (ad es. il raffreddamento di emergenza del nocciolo, la riduzione di emergenza della potenza, e via dicendo).

Alle 01:23:04 si iniziò l'esperimento vero e proprio. Venne staccata l'alimentazione alle pompe dell'acqua, che continuarono a girare per inerzia. La turbina fu scollegata dal reattore; con la diminuzione del flusso dell'acqua e il conseguente surriscaldamento, i tubi si riempirono di sacche di vapore. Il reattore RBMK, nelle delicate condizioni in cui venne portato, ha un coefficiente di vuoto molto positivo e quindi la reazione crebbe rapidamente al ridursi della capacità di assorbimento di neutroni da parte dell'acqua di raffreddamento, diventando sempre meno stabile e sempre più pericoloso. Il coefficiente di vuoto positivo crea così un circolo vizioso: aumentando la temperatura dell'acqua aumentano le sacche di vapore che accelerano la reazione creando ancora più calore che a sua volta fa aumentare ancora la temperatura dell'acqua.

Alle 01:23:40 gli operatori azionarono il tasto AZ-5 (Rapid Emergency Defense 5) che esegue il cosiddetto "SCRAM", cioè l'arresto di emergenza del reattore che inserisce tutte le barre di controllo incluse quelle manuali incautamente estratte in precedenza. Non è chiaro se l'azione fu eseguita come misura di emergenza, o semplicemente come normale procedura di spegnimento a conclusione dell'esperimento, giacché il reattore doveva essere spento comunque per la manutenzione programmata. Di solito l'operazione di SCRAM viene ordinata a seguito di un rapido ed inatteso aumento di potenza. D'altro canto, Anatolij Djatlov, capo ingegnere dell'impianto di Černobyl' al tempo dell'incidente scrisse:
« Prima delle 01:23:40 il sistema di controllo centralizzato [...] non registrò alcun cambio dei parametri da poter giustificare lo “SCRAM”. La commissione [...] raccogliendo e analizzando una grande quantità di dati, come indicato nel rapporto, non ha determinato il motivo per cui fu ordinato lo SCRAM. Non c'era necessità di cercare il motivo. Il reattore veniva semplicemente spento al termine dell'esperimento.[9] »

A causa della lenta velocità del meccanismo d'inserimento delle barre di controllo (che richiede 18-20 secondi per il completamento) e dell'estremità (estensori) in grafite delle barre, lo SCRAM causò un rapido aumento della reazione. Infatti nei primi secondi le estremità in grafite delle barre rimpiazzarono nel reattore un uguale volume di acqua di raffreddamento. Ora, l'acqua refrigerante assorbe neutroni mentre la grafite funge da moderatore portando i neutroni alla velocità ottimale per la reazione. La conseguenza fu che all'inizio dell'inserimento delle barre la reazione venne accelerata improvvisamente producendo un aumento enorme di potenza nel reattore. L'improvviso aumento di temperatura deformò i canali delle barre di controllo che stavano scendendo, al punto che le barre si bloccarono a circa un terzo del loro cammino, e quindi non furono più in grado di arrestare una reazione in cui l'aumento di potenza diveniva incontrollato a causa del coefficiente di vuoto positivo.

Così, dopo soli sette secondi dall'inizio dell'inserimento delle barre - alle 01:23:47 - la potenza del reattore raggiunse il valore di 30 GW termici, dieci volte la potenza normale. Le barre di combustibile iniziarono a fratturarsi bloccando le barre di controllo con la grafite all'interno, quindi il combustibile cominciò a fondere; inoltre, alle alte temperature raggiunte, l'acqua all'interno del reattore reagì chimicamente con lo zirconio, di cui sono in genere fatte le tubazioni degli impianti nucleari, dissociandosi e producendo grandi volumi di idrogeno gassoso.

La pressione del vapore aumentò fino a causare la rottura delle tubazioni e causò l'allagamento del basamento. Quando il combustibile fuso raggiunse l'acqua di raffreddamento, avvenne la prima esplosione di vapore (alle 1:24); dall'interno del nocciolo il vapore risalì lungo i canali e generò un'enorme esplosione che fece saltare la piastra superiore del nocciolo. Tale piastra, in acciaio e cemento, pesante circa 1000 tonnellate [10], fu proiettata in aria con le tubazioni dell'impianto di raffreddamento e le barre di controllo, e ricadde verticalmente sull'apertura lasciando il reattore scoperto. La seconda esplosione fu causata dalla reazione tra grafite incandescente e l'idrogeno gassoso.

Ci sono alcune controversie sulla sequenza degli eventi dopo le ore 01:22:30 a causa di incongruenze fra i testimoni oculari e le registrazioni. La versione comunemente accettata è quella descritta sopra. Secondo questa ricostruzione la prima esplosione avvenne intorno alle 01:23:44, sette secondi dopo il comando di SCRAM. A complicare la ricostruzione alle ore 01:23:47 fu registrato, nell'area di Černobyl', un debole evento sismico di magnitudo 2,5. Inoltre il tasto di SCRAM fu premuto più di una volta, ma la persona che l'ha fatto materialmente è deceduta due settimane dopo l'incidente per l'esposizione prolungata alle radiazioni. Talvolta però è stato detto che l'esplosione avvenne prima o immediatamente dopo lo SCRAM (questa era la versione di lavoro della commissione sovietica di studio sull'incidente). La distinzione è importante poiché, se il reattore fosse esploso diversi secondi dopo lo SCRAM come risulta dall'ultima ricostruzione accertata, il disastro sarebbe da attribuirsi principalmente al progetto delle barre di controllo. Se l'esplosione fosse invece da anticipare allo SCRAM, la causa sarebbe da attribuire maggiormente alle azioni degli operatori. Nel 1986 l'AIEA aveva indicato negli operatori la causa principale dell'incidente. Nel gennaio 1993 l'AIEA ha tuttavia rivisto l'analisi dell'incidente attribuendo la causa principale al progetto del reattore e non agli operatori.

Fu distrutto il solaio, gran parte del tetto dell'edificio crollò e fu danneggiato il tetto dell'adiacente locale turbine; i frammenti di grafite si sparsero nella sala principale e intorno all'edificio. Il nocciolo del reattore si trovò così scoperchiato e all'aperto, a contatto con l'atmosfera. Dalle esplosioni si sollevò un'alta colonna di vapore ionizzato. Al contatto con l'ossigeno dell'aria, per le altissime temperature dei materiali del nocciolo, nel reattore divampò un violento incendio di grafite che coinvolse i materiali bituminosi di copertura del tetto e altre sostanze chimiche presenti. Il tetto del reattore, infatti, era stato costruito facendo uso di bitume infiammabile, e i pezzi proiettati sul tetto del reattore adiacente causarono almeno altri 5 incendi. Questo incendio contribuì in misura enorme alla diffusione di materiali radioattivi nell'atmosfera. Un effetto secondario dello scoperchiamento del reattore, d'altra parte, fu che il movimento d'aria contribuì al raffreddamento del nocciolo liquefatto.

L'impianto, a causa della sua doppia natura civile e militare, era stato costruito con un sistema automatico di sostituzione delle barre di combustibile (indispensabile per la produzione di plutonio che esige cicli di sostituzione delle barre di pochi giorni) e questa scelta aveva determinato l'impossibilità di costruire un contenimento in cemento armato abbastanza alto poiché il reattore misurava 30 metri di altezza ed almeno altrettanti erano necessari sopra di esso per il robot colonnare di sostituzione delle barre, lunghe quanto il reattore stesso, infine doveva aggiungersi lo spazio per la gru destinata a manovrare la colonna robotizzata. A causa dell'altezza complessiva di circa 70 metri dell'impianto, del tutto inusuale per le centrali nucleari occidentali ma possibile nell'Ex Unione Sovietica, si decise quindi di realizzare solo un contenimento parziale, che escludeva la sommità del reattore. Questa scelta progettuale ha consentito la dispersione dei contaminanti radioattivi nell'atmosfera.
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Re: il disastro

Messaggioda ncc-1700 » mar apr 26, 2011 6:58 pm

samo79 ha scritto:
ncc-1700 ha scritto:Invece di dubitare informati, basta andare sugli archivi RAI per scoprire che il direttore della centrale Urcaina era laureato per posta (ho fatto l'esempio del CEPU per rendere l'idea di cosa voglia dire laurearsi per Postea), messo lì solo perchè molto vicino ai poteri del partito comunista, come del resto chi ha provocato il disastro, smanioso di prenderne il posto se i test fossero riusciti. Poi pensatela come volete, certo se deve succedere succederà, ma in certi casi, diciamo che l'hanno fatta succedere.....

Ciao,
ncc-1700


Diciamo che è un po' più articolata di come è passata in RAI, se è vero che il direttore della centrale Nikolai Fomin era di nomina politica (cosa piuttosto comune all'epoca e non solo in URSS) è anche vero che il test era svolto da ingegneri e tecnici in piena autonomia organizzativa, in particolare la gestione "sul campo" fu affidata al capo ingegnere Anatoly Dyatlov (condannato poi a 5 anni per "abuso di potere")

[SNIP....]
/quote]


A scanso di equivoci, vista l'aria che tira ultimamente nel forum, il mio "informati" non era risentito o rissoso, volevo esprimere un concetto che però vedo dalla risposta non serve..... ne sai anche troppo :-)

In ogni caso, non solo la RAI, ma anche vari documentari, sostengono che il Fomin, abbia voluto continuare i test al solo scopo di poter sostituire il gran capo, quindi vero che chi ha fatto i test era titolato a farli, ma comunque accecato dal potere di....... per cui sempre di danno provocato si parla e non di fatalità.

Ciao,
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Re: il disastro

Messaggioda cip060 » mar apr 26, 2011 7:52 pm

Mamma mi che POLENTONE :ride:
non ricordo di aver mai letto un libro cosi' pesante come queste letture :ride:
a parte che non mi piace manco leggere libri e la biblioteca non so' mancosa cosa e dove si trova
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Re: il disastro

Messaggioda samo79 » mar apr 26, 2011 8:33 pm

ncc-1700 ha scritto:A scanso di equivoci, vista l'aria che tira ultimamente nel forum, il mio "informati" non era risentito o rissoso, volevo esprimere un concetto che però vedo dalla risposta non serve..... ne sai anche troppo :-)


Non me la sono presa anzi mi hai dato l'occasione per approfondire un argomento per me interessante :felice:

ncc-1700 ha scritto:In ogni caso, non solo la RAI, ma anche vari documentari, sostengono che il Fomin, abbia voluto continuare i test al solo scopo di poter sostituire il gran capo, quindi vero che chi ha fatto i test era titolato a farli, ma comunque accecato dal potere di....... per cui sempre di danno provocato si parla e non di fatalità.


Beh da che mondo è mondo questioni di potere ci sono sempre state, cmq non è questa la causa principale del disastro o cmq non certo l'unica, una buona dose di sfiga ed una concatenazione di eventi imprevista ha sicuramente aiutato ... (tipica di ogni disastro)

Per il discorso RAI non mi esprimo, in genere quando si parla del blocco orientale tutto finisce in un calderone propagandisco poco affidabile, una volta la RAI non era male ma oggi è fortemente influenzata dagli odierni rapporti di potere economici e sociali, la TV è ormai tutta cosi senza eccezioni

Vedi come gestiscono l'attualità per dire ...

cip060 ha scritto:Mamma mi che POLENTONE :ride:
non ricordo di aver mai letto un libro cosi' pesante come queste letture :ride:


Nessuno ti obbliga a partecipare alla discussione :ammicca:

cip060 ha scritto:a parte che non mi piace manco leggere libri e la biblioteca non so' mancosa cosa e dove si trova


Ecco e non mi sembra proprio un gran vanto, peccato per te la lettura ed una buona informazione aiutano a crescere come persone.
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Re: il disastro

Messaggioda ncc-1700 » mer apr 27, 2011 12:08 am

samo79 ha scritto:
[SNIP....]

Non me la sono presa anzi mi hai dato l'occasione per approfondire un argomento per me interessante :felice:

[SNIP....]

Beh da che mondo è mondo questioni di potere ci sono sempre state, cmq non è questa la causa principale del disastro o cmq non certo l'unica, una buona dose di sfiga ed una concatenazione di eventi imprevista ha sicuramente aiutato ... (tipica di ogni disastro)

[SNIP....]



Sono d'accordo, ma se si fossero fermati alle prime avvisaglie di casino (ce ne sono state parecchie, questo da testimoni oculari) sicuramente si sarebbe potuto evitare il casino, vabbè la sfiga, vabbè la concomitanza di strani eventi, ma andare contro quello che l'evidenza ti dice è da pazzi, questo che dico, possbile che uno vuole rischiare il suo culo (e da scienziato nucleare sai cosa rischi) solo per poter salire la scala gerarchica. Di solito l'uomo ha uno spirito di autoconservazione molto alto, rischia la vita degli altri ma non la propria..... sono convinto che quello in Ucraina era un incidente evitabillissimo ed provocato solo dall'uomo, non da sfiga o casi strani.
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Re: il disastro

Messaggioda cip060 » mer apr 27, 2011 11:35 am

Se a me fa' schifo leggere un libro cosa centra non e' mica una questione di vantarmi o cosa
non mi piace leggere libri da 300 400 pagine punto e le biblioteche le librerie le evito
punto
cresco lo stesso anche senza leggere un libro
e comunque sto' parlandi libri non di giornali rivista o manuali di computer
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Re: il disastro

Messaggioda TheKaneB » mer apr 27, 2011 11:41 am

cip060 ha scritto:Se a me fa' schifo leggere un libro cosa centra non e' mica una questione di vantarmi o cosa
non mi piace leggere libri da 300 400 pagine punto e le biblioteche le librerie le evito
punto
cresco lo stesso anche senza leggere un libro
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magari non vinci un milione di euro, ma impari a scrivere in Italiano, e ti farebbe bene credimi :)
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Re: il disastro

Messaggioda samo79 » mer apr 27, 2011 12:32 pm

cip060 ha scritto:Se il leggo libri cresco? va be allora leggero' libri e mi informero'poi il prossimo anno partecipo al milionario e vinco 1 milione di euro


Santo cielo .. no, leggere non serve per andare a vincere soldi in televisione
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Re: il disastro

Messaggioda Babylon » mer apr 27, 2011 12:38 pm

cip060 ha scritto:Se a me fa' schifo leggere un libro cosa centra non e' mica una questione di vantarmi o cosa
non mi piace leggere libri da 300 400 pagine punto e le biblioteche le librerie le evito
punto
cresco lo stesso anche senza leggere un libro
e comunque sto' parlandi libri non di giornali rivista o manuali di computer
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Re: il disastro

Messaggioda cip060 » mer apr 27, 2011 1:05 pm

Affari miei quanti anni ho comunque non ha nulla a che vedere qua' si parla di Nucleare
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Re: il disastro

Messaggioda Babylon » mer apr 27, 2011 1:08 pm

cip060 ha scritto:Affari miei quanti anni ho comunque non ha nulla a che vedere qua' si parla di Nucleare


Se tu leggessi più libri sapresti contrapporti con argomenti, invece vedo che più che del ragionamento induttivo non riesci a fare. Avresti anche dei modi più gentili, perché, forse, comprenderesti un po' meglio l'animo umano.
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Re: il disastro

Messaggioda samo79 » mer apr 27, 2011 1:13 pm

Beh basta anche leggere ed informarsi un po' di più, non necessariamente leggere libri impegnativi o andare per biblioteche cmq Cip tranquillo i libri o le letturre non ti mordono mica eh :scherza:
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Re: il disastro

Messaggioda cip060 » mer apr 27, 2011 1:20 pm

Ho molti altri hobby visto che un lavoro non vuole arrivare biiip
sono meccanico di auto elabora auto faccio modellismo aggiusto apparecchi elettronici e lavori in casa di bricolage e gioco ai videogiochi direi che anche se volessi non varei manco il tempo di leggere visto che passo il giorno con il martello e il cacciavite in mano dalla mattina alla sera
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Re: il disastro

Messaggioda Babylon » mer apr 27, 2011 1:59 pm

samo79 ha scritto:Beh basta anche leggere ed informarsi un po' di più, non necessariamente leggere libri impegnativi o andare per biblioteche cmq Cip tranquillo i libri o le letturre non ti mordono mica eh :scherza:


Possiamo amare o odiare quello che sta scritto sui libri, non i libri in sé. Con i libri veniamo a contatto con filosofie, modi di vedere le cose, riflessioni, ecc. a cui non abbiamo pensato o che forse sono in antitesi col nostro modo di pensare. Questo porta ad un processo di maturazione dell'intelletto, apre la mente e ci permette di rispettare con maggiore consapevolezza gli altri.

Poi esistono sensibilità diverse ed il libro del creato parla tanto eloquentemente quanto quelli scritti. Ma senza condivisione e confronto, dove sta la crescita?
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