L'aveva annunciato a luglio, sarà disponibile sui computer a partire dalla primavera 2010. Ma intanto stasera Google farà vedere, alle 19 nostrane (le 10 in California) in un evento trasmesso in rete su scala globale, potenzialità e caratteristiche di Chrome Os, il proprio sistema operativo destinato ai consumatori. Partiamo da quel che se ne sa già, in parte dalle notizie ufficiali, in parte dai rumors, comprese le foto che circolano online.
Chrome è un prodotto che si candida a sostituire nei computer, specialmente nei portatili di fascia più economica, quel che attualmente fa Microsoft di Windows. E' pensato per il web. Significa che gira all'interno del browser Google (non a caso anch'esso chiamato Chrome) e sfrutta applicazioni che risiedono online (cloud computing). In parole povere: la posta, l'elaboratore di testi, il foglio di calcolo, lo strumento di gestione delle fotografie, i programmi che siamo abituati a usare ogni giorno, non sono più installati sulla macchina di casa ma sono in rete. Per utilizzarli basta una connessione a internet. E in rete potranno essere conservati anche documenti e dati, così da potervi accedere da qualsiasi postazione.
Sarà basato su Linux, il sistema operativo aperto che equipaggia già oggi la stragrande maggioranza dei siti web, e sarà a sua volta open source, ovvero modificabile, migliorabile, completabile con nuove applicazioni da parte di qualsiasi programmatore lo voglia fare. Nonché installabile da chiunque gratis.
Google ha già raggiunto accordo con numerosi produttori (Acer Adobe, Asus, Freescale, Hp, Lenovo, Texas, Toshiba, Qualcomm) per sfornare macchine equipaggiate con Chrome. Attenzione, dispositivi e non solo computer propriamente detti. Potrebbe trattarsi di lettori elettronici di testi e film, palmari, tablet.
Chrome è l'equivalente di quel che Android rappresenta per i telefonini motorizzati da Google già in commercio, ma non è suo parente stretto. Si tratta di un progetto autonomo, di cui stasera avremo una demo, o forse addirittura una early-beta, ovvero una versione di pre-produzione. E' uno degli innumerevoli tavoli sui quali Google gioca la propria partita digitale.
Con questa mossa la grande G, dopo aver acquisito una posizione di assoluta preminenza nel mercato dell'intermediazione dell'attenzione online (attraverso il proprio motore di ricerca, utilizzato in Italia da nove utenti su dieci) e in quello della pubblicità su web, punta dritto a Microsoft. Il sistema operativo Windows, al debutto nella sua versione 7, ha già subìto un impatto significativo nei primi mesi del 2009. In parte per la non felice performance di Vista, predecessore di 7, in parte a causa dell'affermarsi sul mercato dei leggeri computer netbook, spesso equipaggiati con Linux, che rappresentano ormai il 10% delle vendite nel settore dei pc. Nel secondo trimestre 2009 i ricavi da Windows sono scesi del 19% (raggiungendo i 2,5 miliardi di dollari), e quelli di Microsoft Office, i programmi base per scrivere e far di conto utilizzati dalla gran parte degli utenti pc, hanno fatto registrare un calo dell'8%, assestandosi in valore assoluto a 2,9 miliardi. Cifre che fanno capire quale sia la posta in gioco.
C'è da dire che le applicazioni di Google Docs, il sistema online concorrente di Microsoft, non sono ancora all'altezza di quelle del rivale. Ma la disponibilità di una piattaforma aperta come Chrome in questo potrebbe fare la differenza. Programmatori e aziende avranno una base per la quale sviluppare nuovi strumenti per gli utenti. E l'inseguimento a Microsoft, nella battaglia per il controllo del cuore dei pc, si farà ancora più serrato.
Fonte: Repubblica.it
http://www.repubblica.it/2009/08/sezioni/tecnologia/google-world-1/massimo-chrome/massimo-chrome.html