Provo a rilanciare la discussione, anche perché sono riuscito solo ora a trovare il tempo per intervenire (è una settimana che mi prudono le mani

).
Forse questo è un buon momento per ritrovare un po' di visibilità presso il grande pubblico. Il successo dei netbook ha trainato la scoperta di Linux come desktop alternativo a Windows, per non parlare di MacOS che ha approfittato del momento critico seguito all'insuccesso di Vista. Quello che manca alla piattaforma è appunto qualcosa che attragga. In particolare i programmatori, non molto disposti quando vedono il prezzo del nostro hardware. Ma ciò non dipende da Hyperion o Acube, e il perché è stranoto

.
Avere un OS leggero come il nostro non mi sembra poi un dramma, anche se manca di (ancora molte) funzionalità. E non è detto che appesantendolo si riesca ad arrivare dove si vuole. La scelta di Linux è per un Kernel monolitico, quindi tutte le funzioni di interfacciamento all'HW devono essere comprese. E questo vuol dire driver per l'universo mondo. Non che Vista o MacOS siano messi meglio, anche se hanno un microkernel e tutto ciò che non è base va su librerie esterne da caricare a runtime. Sempre un DVD ti serve se vuoi accludere tutti i driver col S.O.
AmigaOS (ma se è per questo anche AROS e MOS, che idealmente discendono da questo) è sempre stato leggero perché sempre compatibile con l'HW per cui era stato pensato: prima per i classic, poi per l'AmigaOne (o Pegasos per MOS). AROS è un'eccezione, ma solo a prima vista, perché anche lui ha le sue richieste Hardware, e non gira su qualunque PC a meno di non usare una macchina virtuale.
Ma è leggero soprattutto quando "gira" anche perché per ora non è implementata la multiutenza. E secondo me non è necessaria a tutti i costi. Se l'Amiga era/è, per dirla con ShinKuRo, "il più personal tra i computer", mi viene da pensare che lo usi una sola persona. O almeno una sola alla volta.
Del resto, qualcuno ha provato ad attaccare un terminale a un netbook con Linux? Teoricamente dovrebbe poter essere possibile, al limite usando programmi a linea di comando, lavorarci in due o più: Linux è multiutente quasi per definizione, e lo stesso è Windows XP. Ma poi non lamentatevi delle prestazioni. Ci sono macchine nate per essere personali e macchine destinate a più utenti, così come ci sono motorini e pullman, e tutti e due ti portano al mare. AmigaOS è un motorino o un pullman?
Per quanto riguarda l'ambiente operativo, non è che il WB sia tanto più indietro di Gnome, del Finder del MacOS o del desktop di Vista. Certo, KDE4 comincia a fare davvero paura. Ma occorre ricordare che l'interfaccia grafica deve essere prima di tutto pratica, e solo dopo bella. Quindi per il momento effetti 3D e finestre gommose possono aspettare. Quello che invece vorrei è un passo avanti dei DataTypes, in modo da standardizzare per davvero la capacità di leggere e scrivere formati di file. Unendoli a un sistema modulare di realizzazione dell'interfaccia (una versione di MUI 5 capace di funzionare su tutti e 3 i sistemi operativi amighisti? Sognare non è vietato...) potrebbe diventare davvero semplice costruire programmi concentrandosi solo sugli algoritmi, tanto interfaccia grafica e operazioni di input/output si scriverebbero quasi da sole.
Per programmare, vedrei tanto bene C/C++ e ARexx affiancati a nuove versioni di AmigaE (con uno standard unificato per AmigaE68k / ECX / CreativE / PortablE, come lo standard ANSI per i compilatori C) e Python. Mi piacerebbe che quest'ultimo potesse integrare con moduli dedicati le funzioni proprie di ARexx per poter usare le famose porte di interscambio dati e comandi tra programmi direttamente negli script. Altro che integrazione tra programmi...
E infine, mi piacerebbe che, visti questi chiari di luna, le menti pensanti dietro a AROS/Anubis, OS4 e MOS si riunissero attorno a un tavolo e decidessero una base comune di API per garantire ai programmatori di applicativi la compatibilità dei programmi più semplici a livello di codice sorgente, analogamente a quanto cerca di fare AROS nei confronti di OS3.1. Poi, ogni sistema potrebbe aggiungere API specifiche per proprie funzioni, mantenendo le API comuni AMIGA (rivedute collegialmente ogni 2 anni, ad esempio). Allora si vedrebbe più software portabile tra le varie piattaforme amighiste. Ma questo, oltre a essere un sogno impossibile, rischia di farmi andare off-topic...
Sulla piattaforma hardware ho già detto la mia in altri post, qui mi limito a ricordare che al momento i PPC stanno segnando il passo (purtroppo

), mentre gli ARM sembrano prossimi a trovare nuovi spazi. Non si deve abbandonare i PPC, ma non è neanche obbligatorio rifiutarsi di provare altre strade. E, per non cadere prede di facili ottimismi, non è neanche necessario provarle tutte, altrimenti si rischia per davvero i 4 DVD di installazione per tutti i driver su tutte le piattaforme hardware (PPC/Cell, ARM, X86, MIPS...). Una piattaforma è poco, ma tre rischiano di essere anche troppe.
Scusate se sono stato lungo come al solito, spero siate arrivati a leggere fin qui.