Il discorso non è così semplice / semplicistico, e non è questione di fanatismo.
Quelli che erano programmatori una volta non hanno mollato gli ormeggi di colpo, abbandonando la nave che stava affondando. L'allontanamento, che c'è stato sicuramente e qui nessuno lo nega, è dovuto a diversi fattori.
Sicuramente quello più importante all'epoca è stato il fallimento di Commodore e l'assenza di una prospettiva futura sia per l'hardware che per il software. Le macchine AGA inizialmente accolte con entusiasmo si sono rivelate inadeguate all'ormai schiacciante concorrenza dei Mac e, soprattutto, dei PC. Ci si aspettava molto più, in linea con la filosofia innovatrice dell'Amiga, e l'AAA poteva rappresentare un buon e PARZIALE (lo sottolineo) motivo di rilancio, lasciandoci sognare la rivincita con Hombre.
Purtroppo nulla di ciò s'è mai concretizzato e ciò ha sostanzialmente segnato la morte di Amiga dal punto di vista hardware.
Per il software la situazione è stata simile. Purtroppo AmigaOS è rimasto ancorato a quanto aveva fatto Commodore con AmigaOS 3.0, che ha introdotto diverse migliorie, ma ha conservato comunque l'impianto che ha fatto la fortuna di Amiga, ma al contempo è stata anche la sua croce, perché a fare da contraltare alla sua semplicità, efficienza e velocità, ci sono state l'instabilità, l'insicurezza, la scarsa scalabilità, e il legame fortissimo con l'hardware. AmigaOS 4.0 ((by Commodore) avrebbe dovuto portare una rivoluzione soprattutto da questo punto di vista, ponendo le basi a un sistema virtualizzato per quanto riguarda il vecchio hardware, che sarebbe dovuto esser emulato.
Nel frattempo la concorrenza è andata avanti anche dal punto di vista del software. Microsoft con i subsystem ha fatto un ottimo lavoro dando un colpo al cerchio (retrocompatibilità) e un altro alla botte (innovazione, anche con stravolgimento delle API). I Mac hanno avuto un'evoluzione simile, anche se più lenta, arrivando soltanto al 2001 a un sistema innovativo (prendete con le pinze queste mie parole) e uccidendo di fatto il vecchio e tecnicamente obsoleto MacOS.
Complice anche la maturazione (da giovani pieni di ideali e, purtroppo cieca, passione) dovuta all'avanzamento dell'età, un programmatore come me non ha potuto che prender atto dell'evolversi della situazione, positivamente per gli altri, e negativamente per l'oggetto dei desideri. Sono rimasti i sogni di un'epoca passati a godere di uno dei più bei capolavori della tecnologia, che purtroppo non s'è più ripetuto nemmeno con gli eredi più o meno legittimi.
Per cui scusate i programmatori di ieri che, secondo voi, vi hanno illuso. Non c'è stata illusione, però, perché quella era la realtà. Oggi, però, non c'è più nulla di tutto ciò, e sarebbe un'illusione, questa sì, farvi credere il contrario.
Non c'è nulla perché niente s'è evoluto come avrebbe dovuto, e dopo 17 anni suonati due sono le conclusioni:
- le macchine neo-Amiga sono, di fatto, dei PC con scarse prestazioni, ancora più scarse innovazioni, e a prezzi elevati;
- i s.o. AmigaOS-like, legittimi o meno che siano, non hanno caratteristiche tecniche innovative e, comunque, al passo rispetto a quanto altri s.o. offrono da almeno 10 anni.
Il discorso dei panettieri non c'entra proprio nulla. Il pane che si faceva a quei tempi era buono all'epoca, ma non più "oggi". Mangiare quel pane oggi non ci darà un gusto migliore, ma semplicemente ci ricorderà il gusto di un'era passata, perché il pane di oggi rimane il migliore, quello di tutti i giorni.
Non che sia un male, sia chiaro. Anche a me piace addentare quel pane. Ma a 40 anni suonati ho imparato a razionalizzare e a mettere le cose al loro giusto posto, ivi compresi i ricordi.
Se ancora oggi mi tuffo ogni tanto su WinUAE o Icaros, è perché mi spiace rispolverare quei ricordi. Però non vivo di ricordi, ma di tutt'altro, e come tali li inquadro.