
Se Amazon sta pensando ad alternative per slegarsi dagli Xeon di Intel, anche Google non sta a guardare e i frutti della collaborazione con le altre realtà del settore iniziano a vedersi. L'impegno della casa di Mountain View va in una direzione specifica: hardware più efficiente, stabile e meno costoso, in modo da avere non solo maggiore controllo sulle proprie finanze, ma anche la possibilità di offrire servizi più efficienti, o del tutto nuovi, agli utenti.
Al momento non è chiaro cosa voglia fare Google con i server Power, cioè se intende installarli da subito in infrastrutture funzionanti nelle proprie server farm, oppure se sia solo in fase di test. "Una piattaforma server reale è essenziale anche per misurare le prestazioni e operare continue ottimizzazioni", ha dichiarato MacKean. Ovviamente non si tratta solo di passare da un chip all'altro, ma anche di sviluppare software adeguato.
Google ha un'infrastruttura mondiale, enorme e costosa, con dozzine di datacenter nel mondo che gestiscono YouTube, Gmail, la ricerca, Drive e tanto altro: ogni minima ottimizzazione, se diffusa a cascata tra le infrastrutture della sua rete, può portare grandi miglioramenti. È dall'anno scorso che Google ha iniziato pesantemente a investire in hardware e nel primo trimestre la spesa (Capex) ha raggiunto i 2,35 miliardi.
Fonte:
http://www.tomshw.it/cont/news/scheda-madre-google-per-processori-ibm-power8-eccola/55709/1.html