(psp recensione) Tekken 6

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(psp recensione) Tekken 6

Messaggioda darkmanor » mer nov 24, 2010 9:50 pm

Tekken 6

I picchiaduro

Definibili con il termine inglese beat’em up, è un genere che nacque molti anni or sono.
Tutti, quando si parla di questo tipo di videogames fanno ovviamente riferimento ad una delle saghe di maggior successo, ovvero Street Fighter della Capcom.
Viene sempre in mente ad ogni utente di macchine da gioco il secondo episodio che ha avuto una marea di spin off, ovvero dei seguiti delle stesso gioco, ovvero street fighter 2 champion edition, street fighter 2 plus, super street fighter 2 e super street fighter 2 turbo, addirittura recentemente è uscito un ulteriore spin off presente per playstation 3, ovvero super street fighter 2 turbo hd.
Ma tutti si dimenticano sempre che uscì un primo episodio molti anni prima, si potevano utilizzare solo Ryu e Ken ed il boss finale era Sagat che tornò comunque anche in street fighter 2 in grandissima forma, ma non era più l’ultimo nemico da battere dato che era stato sostituito dal cattivissimo vega che noi conosciamo come M. Bison.
Giusto per curiosità, a causa della somiglianza con il pugile Mike Tison venne effettuata una scelta di mercato davvero singolare, l’ultimo boss in realtà chiamavasi Vega, il ninja spagnolo Balrog ed il pugile appunto M. Bison, solo Sagat si salvò dal disastro.
Il prodotto nacque in Giappone, li la capcom non ebbe problemi, ma esportando il prodotto in occidente preferirono storpiare i nomi per sicurezza facendo un bel macello, ma in fondo solo di nomi si tratta, possiamo sorvolare…
Insomma, già nel primo episodio Ryu e Ken possedevano le mosse speciale come l’hadouken, ma effettuarli era un vero problema dato che era molto difficile concretizzare le mosse spirituali.
Il cabinato era davvero gigantesco, vi era lo stick, ma solo due pulsanti d’attacco, ovvero il pugno ed il calcio, ma la filosofia di gioco era sempre la stessa, pugni deboli e veloci, pugni medi a velocità media, pugni potenti ma molto lenti, idem per i calci.
Come era possibile effettuare ben sei attacchi con solo due tasti?
La capcom era stata a dir poco geniale, i due pulsanti erano davvero giganteschi, ma seconda della potenza con cui venivano premuti la potenza del colpo cambiava, chiaramente mollando un bel cazzotto al pulsante, il nostro personaggio avrebbe effettuato un attacco potente, mentre premendolo lievemente avremmo mollato un colpo debole.
Ma non è finita qui, in realtà street fighter non fu il primo picchiaduro uno contro uno ad uscire sul mercato, prima vi erano fist, o karate, dei giochi molto vecchi che assolutamente non possono più rivaleggiare con i prodotti moderni.
Ma quale è lo scopo del gioco in un genere simile?
Ovviamente battere con tecnica una serie di avversari in scontri uno contro uno fino ad arrivare all’ultimo boss e vincere finendo il gioco.
Quando nacque questo genere non esistevano le complicate tecniche di programmazione moderne, trattavasi infatti di picchia durobidimensionali, ovvero con una grafica da cartone animato senza alcun tipo di profondità.
Evolvendo, i giochi in questo settore aumentarono di spessore, tecniche segrete, super mosse, mosse imparabili, si certo uscirono dei bellissimi giochi, molti dei quali creati dalla SNK, una nota casa chiaramente ai suoi tempi costantemente in competizione con la Capcom, ma non erano delle simulazioni realistiche di combattimento, firewall, dei pugni in grado di buttare giù montagne o posizioni aerobiche impossibili per chiunque.
Fu così che la carissima Sega, un’altra software house Giapponese che ai suoi tempi creò pure delle console da gioco, quali il Mega Drive o il Master System creò la saga di Virtua Fighter, i poligoni stavano lentamente prevalendo nel mercato dei videogames, la casa pensò bene di applicare un sistema così realistico ad uno dei suoi titoli.

La tridimensionalità nei picchiaduro

E così potemmo vedere con i nostri occhi il primo grande picchiaduro tridimensionale che grazie al suo tipo di grafica aveva un realismo mai visto in questo settore.
Le mosse speciali erano sparite, sostituite interamente dalle hit combo, ovvero una serie sequenziale di colpi con cui stendere l’avversario.
Ciò comportava di portare davvero sui nostri schermi gli stili di lotta usati dai personaggi del gioco, un personaggio che praticava il Kung Fu poteva solo eseguire tecniche di questo tipo, ugualmente per il Karate o il Judo che pratica Akira, il protagonista della serie.
Niente super colpi quindi, ma tecniche molto verosimili, ma senza esagerare, un po’ di irrealtà non guasta mai in un gioco.
Come accadde con street fighter subito un’altra software house imitò il lavoro della Sega, creando una saga che tutt’oggi, gode di un’enorme successo, ovvero Tekken e l’episodio che ci apprestiamo ad esaminare è il sesto, ma invero sarebbe l’ottavo…

Tekken

Cos’è Tekken? È un gioco altamente spettacolare, difficile e divertente.
Il primo episodio venne subito convertito per la prima playstation e da allora è stata un’abitudine, ogni episodio è puntualmente uscito per le piattaforme dell’epoca della sony, più o meno in quest’ordine:
Playstation:
Tekken
Tekken 2
Tekken 3
Playstation 2:
Tekken tag tournament
Tekken 4
Tekken 5
Playstation 3 & Playstation Portable
Tekken dark resurrection
Tekken 6
Era un gioco molto simile a virtua fighter, ma I personaggi erano più convincenti, il gioco era più violento e spettacolare, ma anche meno realistico.
Come per virtua fighter, la minestra erano serie di colpi, tutti giocati sulla parata bassa e quella alta, a seconda del tipo di colpo ci vuole l’opportuna difesa, quindi bisogna sempre prestare attenzione quando veniamo attaccati in quale punto sta mirando il nostro avversario e comportarci di conseguenza.
Ovviamente come per il gioco concorrente, anche qui le tecniche dei protagonisti sono effettivamente reali, il gioco però è un pelo meno realistico, puntando tutto sulla spettacolarità e la violenza, centrando in pieno l’obbiettivo.
Tutt’oggi infatti tekken è una delle saghe di maggior successo tra i videogiocatori.

Imparare richiede tanto, troppo impegno

E accidenti, è l’unica nota veramente negativa di questo genere di giochi, fattore non presente nei titoli dello stesso genere bidimensionali.
Che intendo dire? Prendiamo ad esempio street fighter, per combattere decentemente dovremo disporre della conoscenza della modalità di esecuzione di qualche mossa speciale, usare l’attacco basso e la presa, ma in un gioco come tekken di certo questo non basta e purtroppo non è neanche una qualità che favorisce la profondità di gioco…
Ci vuole una laurea per giocare a questo genere di videogames, oramai ogni personaggio dispone all’incirca di 200 tecniche da eseguire, il problema è che trattasi di tutte di hit combo che per eseguire dovremo premere i pulsanti nella maniera giusta ed ogni tecnica si esegue in un modo ben diverso dalle altre, inoltre ogni personaggio è a dir poco singolare, negli attuali episodi può esserci qualche somiglianza tra alcuni di loro, ma ognuno ha la sua filosofia ed il suo metodo di utilizzo.
Quindi, quando sceglieremo di imparare a tenere un personaggio, prepariamoci psicologicamente a doverci allenare per giorni e giorni, e comunque in un titolo simile non si smette mai di imparare.
La disposizione dei tasti è davvero insolita, con i sue pulsanti di sinistra potremmo effettuare i due colpi con gli arti sinistri, uno per il calcio ed uno per il pugno, la stessa regole vige anche per gli altri due pulsanti.

Che storia

La storia è la solita, la Mishima corporation fa un enorme casino, trattasi di una cooperativa gestita dalla famiglia Mishima che pratica loschi traffici ed ogni tanto indice un torneo dell’iron fist, ovvero il pugno d’acciaio, ognuno di questi tornei prende vita sulle console sony.
Questa volta l’azienda è comandata da Jin, il figlio di Kazuya ed il nipote di Heiachi, tutti abilissimi lottatori di Karate.
Jin si auto diseredò quando capì che suo padre e suo nonno erano persone estremamente malvagie, ma stranamente, dopo aver vinto il quinto Iron Fist venne a capo della Mishima Corporation, infatti in questo episodio, da buono è divenuto malvagio almeno quanto i suoi due cari familiari, gente che mira solo ad ottenere il potere.
Heiachi è sparito come al solito, mentre Kazuya ha un’altra azienda, ovvero la G corporation, da bravi traditori servendosi dei loro eserciti privati, padre e figlio si dichiarano battaglia coinvolgendo la popolazione, Jin pensò bene di onorare l’evento col sesto torneo del pugno di ferro.
Nella modalità che sceglieremo potremo notare che il numero di persone presenti da scegliere è davvero enorme, sono ben 40 e ci sono molte facce note, ma anche parecchi nuovi personaggi, tutti carismatici e ben congegnati, ecco la lista solo per voi:
Kuma o Panda
Baek
Lei
Nina
Marduk
Paul
Raven
Feng
Kazuya
Lars (new entry)
Alisa (new entry)
Jin
Dragunov (new entry dark resurrection)
Armor King
King
Julia
Anna
Law
Ganryu
Roger jr
Mokujin
Jack-6
Bryan
Eddy
Christie
Xiaoyu
Devil Jin
Asuka
Bob (new entry)
Leo (new entry)
Miguel (new entry)
Zafina (new entry)
Lili (new entry dark resurrection)
Hwoarang
Heiachi
Lee
Steve
Bruce
Yoshimitsu
Wang
Ogni personaggio ha la sua personalità, la sua storia, I suoi amici ed I suoi nemici, spesso il gioco è ironico, Mokujin sembra una sorta di pinocchio, Kuma è un orso Roger è un canguro.
Diciamo che il gioco ironizza pesantemente su se stesso, a volte è divertente fino a quasi risultare grottesco, altre volte invece i finali ci lasciano l’amaro in bocca, ma li vogliamo tutti, belli e brutti.

Modalità di gioco

A parte la modalità campagna assente su psp, ma non su ps3, le scelte da eseguire sono davvero tante, anche se alla fine trattasi sempre di prendere a mazzate gli avversari, vediamole insieme:
Battaglia arcade: questa è semplicemente il gioco ripreso pari pari dal coin op
Battaglia storia: qui invece potremo lottare per scoprire e sbloccare la storia del personaggio che stiamo controllando.
Battaglia fantasma: in questa sezione dovremo affrontare una lunghissima serie di scontri, si guadagna denaro ed il nostro personaggio salirà di grado.
Battaglia sfida:qui ci sono 3 sotto categorie, ovvero: “Prova a tempo”, sezione in cui potremo gareggiare finendo il gioco nel minor tempo possibile, “sopravvivenza” classicamente chiamato survival, qui dovremo affrontare una serie di scontri disponendo di un’unica barra di energia, dovremo cercare di eliminare più nemici possibile, “Corsa all’oro” sezione che ha l’unico scopo di farci guadagnare denaro, guadagnandolo pestando a sangue i nemici.
Rete: avendo la w lan, con la psp potremmo collegarci on line o con un’altra psp per poter divertirci a sfidare qualcosa di diverso dall’intelligenza artificiale, ovvero un’altra persona.
Pratica: utile per allenarci avendo un nemico che non si difende e ne attacca.
Profilo: qui si gestiscono i dati degli utenti della psp, ma non solo, col denaro vinto potremo comprare oggettini per nostri personaggi da fare loro indossare.
Galleria: tutti i filmati sbloccati finiranno qui, in qualunque momento potremo vederli grazie a questa sezione.
Opzioni: sempre presente, volete cambiare difficoltà o diminuire il tempo? Qui dentro potrete farlo.
Non c’è male, la namco come al solito non delude le aspettative infarcendo fino allo spasmo di trovate in questa saga.

Scheda tecnica

Bhe, è “solo un psp, una piccola e miserrima console portatile, ma la namco ha spremuto fin troppo bene le capacità di questa console donando al gioco una grafica praticamente perfetta.
Animazioni fluide e pulite, un character design davvero d’eccezione, fondali bellissimi ed interattivi, niente male davvero.
Il sonoro si nota poco, ma non è male, giocateci con delle cuffie e vedrete che risultati!
La giocabilità è la solita, eterna, soprattutto se si dispone di chi sfidare, in singolo prima o poi, come tutti i giochi viene a noia.
La longevità dipenderà se avere con chi giocarci, in singolo dura, ma una volta sbloccato tutto riporrete il gioco su di uno scaffale ad impolverarsi.

Grafica 9.9
Sonoro 9.1
Giocabilità 9.6
Longevità 7.5
Globale 9.2

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