Lo scorso anno è stato positivo per GNU/Linux: ha rafforzato la sua posizione nella fascia server e enterprise; inoltre lo sviluppo è avanzato notevolmente tanto che tutte le maggiori distribuzioni guardano ora con estremo interesse anche il mercato desktop.
Tuttavia due giorni fa è balzata alla cronaca una notizia piuttosto sconvolgente: Mandrake, dopo un anno travagliato, non è riuscita a ripianare i propri debiti e ha dichiarato bancarotta. Le reazioni non si sono fatte attendere: ovviamente coloro che non credono alla possibilità di avere GNU/Linux sui desktop si ha approfittato di questo evento per riproporre la tesi dell'inadeguatezza di GNU/Linux per PC di casa, mentre la comunità attorno a Mandrake si è ritrovata di fronte a una triste verità che balenava nell'aria già da tempo.
Per fortuna dopo poche ore è arrivata una smentita: Mandrake non è fallita. Non che se la passi bene per carità: di fronte ai crescenti problemi ha deciso di avvalersi della "dichiarazione di interruzione dei pagamenti" prevista dalla legislazione francese, simile alla statunitense "Chapter 11-Reorganization" che consente alle aziende una "tregua" verso i propri creditori, permettendo di effettuare il pagamento posticipato dei propri debiti (con i relativi interessi), affidando contemporaneamente l'azienda a un amministratore esterno.
A questo punto di fronte a Mandrake si aprono fondamentalmente due strade: la prima, quella che tutti noi non ci auguriamo, consiste nel portare la società gradualmente verso lo scioglimento; con la seconda invece Mandrake approfitta della situazione per prendere un po' di fiato e decidere la strategia migliore per rilanciare la società. Nel caso specifico credo che l'azienda francese abbia tutte le carte in regola per rilanciarsi: un mercato tutto sommato in ascesa, una posizione da leader del mercato desktop per quel che riguarda Linux, una comunità che ha già dimostrato attaccamento e una grandissima solidarietà. Inoltre a supporto di questa tesi, Mandrake sta continuando a investire nella propria distribuzione, come dimostra l'uscita della beta di Mandrake 9.1 avvenuta appena pochi giorni fa.
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