Open Source vs. Closed Source

OS X, Linux e tutti gli altri OS

Messaggioda ncc-1700 » gio feb 03, 2005 8:12 pm

riko ha scritto:Volendo se ne può anche parlare... al momento il mondo Apple è molto in amore/odio con il mondo dell'Open Source.
Io ci finisco in pieno in entrambe. Sono macchista dal '90 e ho iniziato ad usare GNU/Linux tanto tanto tempo fa, e avevo anche fatto a tempo a diventare un poco "talebano".
Poi sono tornato nel mio ovile con MacOS X... finalmente avevo i miei ambienti di programmazione anche sul mio sistema...


Anche io sono su questa linea, dopo amiga sono passato ai sistemi x86 con vari os, da OS/2 a SCO per arrivare al 93 su Linux. Io però lavoro per una multinazionale americana di software e per quello che ne vedo il software di un certo tipo non può che essere proprietario, in quanto prima di tutto sono software che muovono grandi quantità di dati per banche e assicurazioni e quindi devono garantire affidabilità e stabilità e non si può permettere che chiunque possa metterci mano per variarlo, il supporto deve sapere esattamente come è strutturato il software per poter rispondere in tempi brevi, se tutti lo possono modificare non sò che tipo di modifica è stata fatta e come rimediare.
Secondo, se i sorgenti sono liberi su questo tipo di software si possono fare dei fork e creare una alternativa magari migliore di quella nativa, ma questo obbligherebbe a dover migrare alla nuova (nuovo si fà per dire) soluzione per sfruttare i cambiamenti positivi, ma migrare per certi tipi di software vuol dire collaudo, test, esperimenti prima di mandare tutto in produzione, chi si accolla questo onere?

Ora, il mio pensiero è un pò sullo stile di StarOffice, per le aziende e chi necessita di un certo tipo di garanzie, si può usare software chiuso e proprietario come StarOffice, per i privati o chi non ha esigenze pressanti o particolari, software aperto con OpenOffice e comunque il know-how rimane il medesimo.......utopia??? :sperduto:

riko ha scritto:Ci vuole molto molto più studio... GNOME le HIG le ha date... ma imho non bastano.

Ah... e chiaramente continuo a sviluppare open source, non ho la minima intenzione di iniziare o partecipare a qualcosa che non lo sia e trovo che chi inizi da zero piccoli progetti a sorgenti chiusi, sia quantomeno anacronistico.


bhe, per il motivo di cui sopra non sono pienamente d'accordo con questa affermazione, dipende a chi si rivolge e che aspirazioni ha il software che sviluppi. Larry McVoy, un grande sviluppatore ed in passato fautore di un certo tipo di software aperto, ha sviluppato un grande prodotto per la manutenzione dei sorgenti chiamato BitKeeper(prodotto commerciale e chiuso) che tra l'altro usa il buon Linus per il suo kernel, ed ha dichiarato che se non lo avesse sviluppato con criteri proprietari non sarebbe un prodotto potente e maturo come invece lo è oggi. Apache, Linux, PHP e compagnia danno reddito a chi li ha creati perchè a lunghissimo termine sono diventati uno standard e quindi ci puoi guadagnare in consulenza, ma se oggi parti con un nuovo progetto, tra quanto partirà ad essere renumerativo? Fossero anche tre anni, cè da farci la fame nel frattempo se non hai un'altra fonte di reddito.

In conclusione per me il giusto equilibrio stà nel mezzo, non pretendere tutto software aperto e non pretendere tutto software chiuso.......

Ciao,
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Messaggioda riko » gio feb 03, 2005 10:18 pm

ncc-1700 ha scritto:in quanto prima di tutto sono software che muovono grandi quantità di dati per banche e assicurazioni e quindi devono garantire affidabilità e stabilità e non si può permettere che chiunque possa metterci mano per variarlo, il supporto deve sapere esattamente come è strutturato il software per poter rispondere in tempi brevi, se tutti lo possono modificare non sò che tipo di modifica è stata fatta e come rimediare.

Permettimi di dire che IMHO hai presente solo un certo tipo di sviluppo 'open source'. Quello un po' naive sviluppatosi con il boom di GNU/Linux.
Mi spiego.

Pensa a FreeBSD. Completamente libero. Se vuoi puoi prenderlo, cambiare quello che vuoi e rilasciarlo, anche come sw proprietario. Tuttavia i committer autorizzati si contano sulla punta delle dita.

Non tutti possono modificare FreeBSD ufficiale. Tutti possono leggerne il codice, fare patch, usarle. Ma prima che le patch siano effettivamente inserite nel tree ufficiale, ne passa.

Per dire.. quelli di GNU/Linux sono più di manica larga...

Idem Python. Licenza stralibera... ma i commit li possono fare una decina di persone. C'è un comitato che prende le decisioni strategiche e l'ultima parola sta a Guido.
In pratica non ci sono in giro fork di python.

Un modello di sviluppo del genere sarebbe praticabile IMHO. BTW per assurdo salta fuori che i progetti non GPL sono quelli che sono soggetti ad un minore numero di fork...

Secondo, se i sorgenti sono liberi su questo tipo di software si possono fare dei fork e creare una alternativa magari migliore di quella nativa, ma questo obbligherebbe a dover migrare alla nuova (nuovo si fà per dire) soluzione per sfruttare i cambiamenti positivi, ma migrare per certi tipi di software vuol dire collaudo, test, esperimenti prima di mandare tutto in produzione, chi si accolla questo onere?


Come ti ho detto prima... non credo che questo dovrebbe necessariamente succedere. Se non c'è ragione per forkare, la gente non forka.
Il fatto che la multinazionale possa decidere che non è conveniente rilasciare libero è un discorso... ma di per se questo non centra.

Ora, il mio pensiero è un pò sullo stile di StarOffice, per le aziende e chi necessita di un certo tipo di garanzie, si può usare software chiuso e proprietario come StarOffice, per i privati o chi non ha esigenze pressanti o particolari, software aperto con OpenOffice e comunque il know-how rimane il medesimo.......utopia??? :sperduto:


Mah... io personalmente non la vedo necessariamente così.
Voglio dire.. se non ci fosse Star Office, la Open Office foundation potrebbe creare un'azienda che si incarica di "garantire" OpenOffice. Esattamente come Linux è libero, quasi tutto il sw che ci gira sopra pure, ma RH offre una versione Mission Critical del suo OS, per la quale garantisce lei stessa.


bhe, per il motivo di cui sopra non sono pienamente d'accordo con questa affermazione, dipende a chi si rivolge e che aspirazioni ha il software che sviluppi.

Larry McVoy, un grande sviluppatore ed in passato fautore di un certo tipo di software aperto, ha sviluppato un grande prodotto per la manutenzione dei sorgenti chiamato BitKeeper(prodotto commerciale e chiuso) che tra l'altro usa il buon Linus per il suo kernel, ed ha dichiarato che se non lo avesse sviluppato con criteri proprietari non sarebbe un prodotto potente e maturo come invece lo è oggi.

Le polemiche per BitKeeper non si sono ancora attenuate... BTW a me Linus non ha mai fatto una grande impressione. È pragmatico solo perchè non ha la forza di essere ideologicamente schierato. Mi spiego... sostiene l'Open Source invece che il FSW non perchè ci creda... ma tanto per non assumersi responsabilità.

Per l'affermazione di McVoy non ho parole. Iniziare una frase con "se" è già sintomo che quanto segue vale poco. Nel senso che lui non ha la più pallida idea di come sarebbe andata altrimenti. Pertanto io potrei anche dire che "se non lo avesse sviluppato con criteri proprietari, le mucche aliene mutanti arebbero invaso l'Arkhansas" e avrei detto una frase altrettanto logicamente vera, ma con poco significato nel mondo reale.

Apache, Linux, PHP e compagnia danno reddito a chi li ha creati perchè a lunghissimo termine sono diventati uno standard e quindi ci puoi guadagnare in consulenza, ma se oggi parti con un nuovo progetto, tra quanto partirà ad essere renumerativo? Fossero anche tre anni, cè da farci la fame nel frattempo se non hai un'altra fonte di reddito.


Il punto è che con un piccolo progetto, è comunque molto difficile guadagnare.
Un altro dei vari problemi è che un certo tipo di propaganda di OSI ha venduto l'open source come "tutto gratis per gli utenti finali". Il punto è che la gente non si sente in dovere di dare qualche lira a quelli che sviluppano programmi che usano. Altriementi anche li entrerebbe qualche lira.
E pure rilasciando shareware, la gente che pirata i seriali è tanta.

[quote]
In conclusione per me il giusto equilibrio stà nel mezzo, non pretendere tutto software aperto e non pretendere tutto software chiuso.......
[/quote

Mah... io ritengo che più progetti liveri ci sono meglio è. Non che quelli chiusi sono "cattivi"... ma non sai quante volte mi sono trovato ad usare un programma che avrei voluto modificare. O con lo sviluppo lento perchè fatto da una sola persona. Ecco... li mi dico... fossero stati liberi...[/list]
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Messaggioda ncc-1700 » ven feb 04, 2005 6:06 pm

riko ha scritto:Permettimi di dire che IMHO hai presente solo un certo tipo di sviluppo 'open source'. Quello un po' naive sviluppatosi con il boom di GNU/Linux.
Mi spiego.

Pensa a FreeBSD. Completamente libero. Se vuoi puoi prenderlo, cambiare quello che vuoi e rilasciarlo, anche come sw proprietario. Tuttavia i committer autorizzati si contano sulla punta delle dita.

Non tutti possono modificare FreeBSD ufficiale. Tutti possono leggerne il codice, fare patch, usarle. Ma prima che le patch siano effettivamente inserite nel tree ufficiale, ne passa.


Difatti è quello che è successo con DragonflyBSD, qulache d'uno non era completamente d'accordo con la linea tenuta da FreeBSD e ha deciso di farne un fork. Certo, può anche succedere che il nuovo progetto vada a sfracellarsi da solo, ma per il momento cè ed è anche molto attivo (ed interessante :scherza: ).

riko ha scritto:Per dire.. quelli di GNU/Linux sono più di manica larga...

Idem Python. Licenza stralibera... ma i commit li possono fare una decina di persone. C'è un comitato che prende le decisioni strategiche e l'ultima parola sta a Guido.
In pratica non ci sono in giro fork di python.

Un modello di sviluppo del genere sarebbe praticabile IMHO. BTW per assurdo salta fuori che i progetti non GPL sono quelli che sono soggetti ad un minore numero di fork...


Ok, ma i progetti che hanno un core team che li gestisce sono molto pochi e tipicamente hanno altro come obbiettivo primario, ripeto, MySQL, Python, Perl, Apache, OpenOffice e compagnia oltre ad essere finanziati da società esterne, sono anche società che hanno uno scopo diverso da produrre software e che hanno altre forme di sostentamento. Ma sulla totalità dei progetti OpenSOurce, quanti hanno un effettivo core team che li gestisce?

Inoltre questi grossi progetti, appunto perchè grossi e complessi, difficilmente possono essere forkati, richiederebbe uno sforzo supremo, ossia, chi è capace di modificare i sorgenti di OpenOffice o Apache per modificarlo a suo piacimento senza uno sforzo notevole (ovviamente modifiche serie, non banalità da cambio della posizione dei menu etc)?

riko ha scritto:Mah... io personalmente non la vedo necessariamente così.
Voglio dire.. se non ci fosse Star Office, la Open Office foundation potrebbe creare un'azienda che si incarica di "garantire" OpenOffice.


Si ma per creare un'azienda che faccia ciò occorre grano e credibilità sul mercato, questo ripeto vale per OpenOffice, ma altri progetti OpenSource, chessò GNUCash per fare un esempio, si potrebbe fare?


riko ha scritto:Le polemiche per BitKeeper non si sono ancora attenuate... BTW a me Linus non ha mai fatto una grande impressione. È pragmatico solo perchè non ha la forza di essere ideologicamente schierato. Mi spiego... sostiene l'Open Source invece che il FSW non perchè ci creda... ma tanto per non assumersi responsabilità.


io la penso così, IMHO, che a Linus interessi poco il metodo Open, per Lui è un metodo come un altro per creare software, diciamo che una volta sviluppato il suo Unix con cui studiare, ha visto l'interesse generato dalla sua creatura (un pò alla Bill Gates) e ha deciso di metterlo a frutto; dopo il buuuuum non può certo adesso dire che il software OpenSource non rende o è ideologicamente scarso....ormai il dado per Lui è tratto.


riko ha scritto:Per l'affermazione di McVoy non ho parole. Iniziare una frase con "se" è già sintomo che quanto segue vale poco. Nel senso che lui non ha la più pallida idea di come sarebbe andata altrimenti. Pertanto io potrei anche dire che "se non lo avesse sviluppato con criteri proprietari, le mucche aliene mutanti arebbero invaso l'Arkhansas" e avrei detto una frase altrettanto logicamente vera, ma con poco significato nel mondo reale.


no, il suo se è una certezza, Lui è sicuro che se avesse scelto un'altra strada ora non sarebbe a questo grado di maturità e funzionalità in così poco tempo. Per dimostrarlo basta vedere su sourceforge.org per esempio quanti progetti OpenSource non raggiungono la maturità e quelli che lo fanno in quali tempi.

riko ha scritto: Un altro dei vari problemi è che un certo tipo di propaganda di OSI ha venduto l'open source come "tutto gratis per gli utenti finali". Il punto è che la gente non si sente in dovere di dare qualche lira a quelli che sviluppano programmi che usano. Altriementi anche li entrerebbe qualche lira.
E pure rilasciando shareware, la gente che pirata i seriali è tanta.


Io sono convinto che fatti 100 tutti quelli che adesso sono i paladini dell'OpenSource e loro assidui e talebani frequentatori (che scometto quasi tutti hanno comunque una partizione Windows con software proprietario che non si sà mai) a partire da domani il governo annuncia che tutti i programmi proprietari saranno gratis per i privati, almeno 60/70 di questi mollano per tuffarsi nelle macro di MSOffice, nei tools di Photoshop e nei meandri di NeroDVD e altri software che ora possono usare senza remore.
Sono convinto che molti lo abbiano fatto solo per motivi economici e come dargli torto, io stesso non sopporto di dover pagare circa un milione di lire e passa un software di Office che poi al massimo uso per gestire le ricette di cucina, le recensioni che scrivo e poco altro ancora.
Insomma per me molto del buuuuum di OpenSource è una montatura.


P.S. sia chiara una cosa comunque, con quello che ho detto, non voglio sminuire il lavoro dell'OpenSource e le scelte delle persone, solo fare emergere quello che penso stia succedendo e non quello che vorrebbero che succeda.

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Messaggioda riko » sab feb 05, 2005 12:08 pm

Inoltre questi grossi progetti, appunto perchè grossi e complessi, difficilmente possono essere forkati, richiederebbe uno sforzo supremo, ossia, chi è capace di modificare i sorgenti di OpenOffice o Apache per modificarlo a suo piacimento senza uno sforzo notevole (ovviamente modifiche serie, non banalità da cambio della posizione dei menu etc)?

Ma anche se lo fossero, dove sarebbe il problema? Il punto è che le fork sono complessivamente poche.. e se usi la fork, non ti tocca il progetto ufficiale. Se invece vuoi il supporto del team del progetto ufficiale, usi quello.

Si ma per creare un'azienda che faccia ciò occorre grano e credibilità sul mercato, questo ripeto vale per OpenOffice, ma altri progetti OpenSource, chessò GNUCash per fare un esempio, si potrebbe fare?

Sono partiti tutti dal nulla. Quelli di RH (se ricordo) stavano in un appartamento da cui sono poi anche stati scacciati... e guarda ora dove sono.


no, il suo se è una certezza, Lui è sicuro che se avesse scelto un'altra strada ora non sarebbe a questo grado di maturità e funzionalità in così poco tempo. Per dimostrarlo basta vedere su sourceforge.org per esempio quanti progetti OpenSource non raggiungono la maturità e quelli che lo fanno in quali tempi.


No, Un se non è una certezza. Lui non lo ha fatto, quindi non può asserire proprio nulla. È solo una opinione... e uno deve andare in fiducia.
Per il confronto con sf, scusa ma non ci azzecca. Se io rilascio un mio progetto su sf e non lo sviluppo questo procede tanto a rilento che se io non lo rilascio e non lo sviluppo. Le licenze non hanno molto a che fare con l'impegno che lo sviluppatore ci mette.
Non è che se uno legge GPL in testa ai suoi sorgenti si spaventa e sviluppa più lentamente.

Se su sf ci sono tanti progetti che vanno a rilento, significa che c'è tanta gente che li sviluppa a tempo perso, o cui non interessano più. Ci sono anche tanti shareware che cessano di essere supportati, e perfino sw proprietari. Non centra con la licenza.


Io sono convinto che fatti 100 tutti quelli che adesso sono i paladini dell'OpenSource e loro assidui e talebani frequentatori (che scometto quasi tutti hanno comunque una partizione Windows con software proprietario che non si sà mai) a partire da domani il governo annuncia che tutti i programmi proprietari saranno gratis per i privati, almeno 60/70 di questi mollano per tuffarsi nelle macro di MSOffice, nei tools di Photoshop e nei meandri di NeroDVD e altri software che ora possono usare senza remore.


Non ne ho idea.. e molti sviluppatori una partizione con windows la devono avere per testare i loro programmi (è il mio caso, viene avviata una volta alla settimana per provare se le cose funzionano e poi spenta. sarebbe poco serio altrimenti). Altri la devono avere per lavoro. IMHO quelli che la hanno per scelta non sono poi tanti.
Resta il fatto che quello che dici è imho piuttosto offensivo per la comunità. Come dire che sono solo una manica di scrocconi. Io ritengo che la maggior parte di loro invece ci crede per davvero nell'open source.
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Messaggioda ncc-1700 » sab feb 05, 2005 5:09 pm

ok per lo spostamento, anzi scusate per il divagamento che ho impostato sull'argomento.

riko ha scritto:Ma anche se lo fossero, dove sarebbe il problema? Il punto è che le fork sono complessivamente poche.. e se usi la fork, non ti tocca il progetto ufficiale. Se invece vuoi il supporto del team del progetto ufficiale, usi quello.

Ops, non è questo che intendevo, ovvero, non è un problema il fork di questi progetti, dico solo che è difficile forkare OpenOffice, mentre è più facile forkare progetti più piccoli (quindi suppongo appena nati) e mandare in malora (si fà per dire) chi si dedica al progetto "solo" (di nuovo si fa per dire) perchè si hanno idee sullo sviluppo diverse. Chiaro quì è il bello della libertà, ma credo che un vincolo occorre impostarlo ugualmente.
Non ho anch'io le idee chiare, discussioni come questa mi possono aiutare a chiarirle o a cambiarle.

riko ha scritto:
Sono partiti tutti dal nulla. Quelli di RH (se ricordo) stavano in un appartamento da cui sono poi anche stati scacciati... e guarda ora dove sono.

Si ma i casi del genere li conti sulla punta delle dita di una mano


riko ha scritto:No, Un se non è una certezza. Lui non lo ha fatto, quindi non può asserire proprio nulla. È solo una opinione... e uno deve andare in fiducia.
Per il confronto con sf, scusa ma non ci azzecca. Se io rilascio un mio progetto su sf e non lo sviluppo questo procede tanto a rilento che se io non lo rilascio e non lo sviluppo. Le licenze non hanno molto a che fare con l'impegno che lo sviluppatore ci mette.
Non è che se uno legge GPL in testa ai suoi sorgenti si spaventa e sviluppa più lentamente.

Se su sf ci sono tanti progetti che vanno a rilento, significa che c'è tanta gente che li sviluppa a tempo perso, o cui non interessano più. Ci sono anche tanti shareware che cessano di essere supportati, e perfino sw proprietari. Non centra con la licenza.


La discussione sul "se" mi sembra più filosofica che altro (mi sembra di avere letto altri msg tuoi correlati al se.......) , potrei dirti che se paragoniamo altri progetti simili a quelli di Bitkeeper i tempi di maturazione e stabilità del codice sono diversi a favore di Bitkeeper. Certo, questo non lo fa un prodotto migliore e soprattutto è un solo esempio, ma si potrebbe continuare.

riko ha scritto:Non ne ho idea.. e molti sviluppatori una partizione con windows la devono avere per testare i loro programmi (è il mio caso, viene avviata una volta alla settimana per provare se le cose funzionano e poi spenta. sarebbe poco serio altrimenti). Altri la devono avere per lavoro. IMHO quelli che la hanno per scelta non sono poi tanti.
Resta il fatto che quello che dici è imho piuttosto offensivo per la comunità. Come dire che sono solo una manica di scrocconi. Io ritengo che la maggior parte di loro invece ci crede per davvero nell'open source.


Ops......io non parlo degli sviluppatori, ma di chi usa i programmi OpenSource. La mia esperienza (la sera faccio le classiche consulenze da vicino di casa che lavora nel campo informatico a cui tutti chiedono qualche cosa) è questa. Ci sono e mi sembrano anche tanti, molti che vedeno nell'OpenSource solo un modo per avere programmi validi e non avere macchie sulla coscienza. Ovvero, scrivono le lettere con OpenOffice non pagano una lira e sono a posto con la finanza.
Non dico tutti, effettivamente ho sbagliato a dare numeri, diciamo solo che nella mia esperienza lavorativa e non trovare gente che non gli importa nulla dell'OpenSource è facile. Usano i programmi ma hanno anche il loro MSOffice bello crakkato pronto per aprire la presentazione ppt che OpenOffice si rifiuta di impaginare.

Non cè nulla di male ad usare un tool OpenSource e a sentirsi a posto con la coscienza, ma quello che non sopporto è chi tiene il piede in due scarpe (uhm!!) usando un tool finchè gli va bene e poi l'altro tool crakkato quando le cose con il primo tool non si fanno più.

Io sono comunque un sostenitore dell'OpenSOurce, non sono uno sviluppatore mi piace solo scrivere programmi per diletto, il mio modo di collaborare alla comunità è quello di fare traduzioni e testare i programmi o scrivere documentazione con DocBook. Però cerco di essere obiettivo il più possibile e vedo che certi talebani dell'OpenSource sono più aproffittatori che veri sostenitori, più impegnati a maledire Bill Gates che ha cercare di produrre software migliore, troppo invasati che dicono corbellerie incredibili, io non credo che il close source sia il male ne che l'OpenSource sia il bene, dico solo che i due sistemi possono coesistere senza sterminarsi a vicenda, la libertà e che ognuno può fare come vuole senza doversi sentire un pippirimerlo.

Una precisazione, come dicevo prima, le mie non sono prese di posizione, queste discussioni servono anche a me per capire meglio le cose, mi servono anche per cambiare idea o modificare le mie supposizioni. Per cui il mio tono è da considerarsi a livello di dicussione da bar, magari accesa ma assolutamente pacifica e aperta a nuovi orizzonti.

Barista, altro giro di birra :ahah:

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Messaggioda riko » sab feb 05, 2005 6:04 pm

ncc-1700 ha scritto:Ops, non è questo che intendevo, ovvero, non è un problema il fork di questi progetti, dico solo che è difficile forkare OpenOffice, mentre è più facile forkare progetti più piccoli (quindi suppongo appena nati) e mandare in malora (si fà per dire) chi si dedica al progetto "solo" (di nuovo si fa per dire) perchè si hanno idee sullo sviluppo diverse. Chiaro quì è il bello della libertà, ma credo che un vincolo occorre impostarlo ugualmente.


Oltre al problema del singolo fork, si pone anche il problema del portare avanti il codice. Due soli sviluppatori stanno portando OpenOffice attraverso il fork NeoOffice su MacOS X (passando per Java... ma non sottilizziamo). O meglio... la versione originale c'è e funziona, ma gira sotto X11. NeoOffice invece funziona direttamente sotto Quartz. I menu sono già aqua, e piano piano verrà macchizzato anche il look del resto.
Il problema non è tanto il port... quanto tenersi aggiornati.

Un esempio positivo è invece Adium. Adium è un client chat per MacOS X multichat. Si appoggia sulle librerie di GAIM. Beh... questo tecnicamente non è un fork, poichè credo che le librerie di GAIM siano ben separate dalla GUI... ma il discorso è simile.

Non mi viene in mente nessuna limitazione ragionevole ai fork che non pregiudichi la libertà stessa garantita dalle licenze.
E insisto... il numero dei fork sui progetti seri è estremamente limitato e gestito in modo "maturo". Non mi vengono in mente casi in cui la faccenda sia stata un errore.

Generalmente i fork che levano aria al progetto originale sono dovuti a sviluppatori "pedanti" che rendono lavorare in team con loro un inferno. Generalmente la comunità ci guadagna.

Si ma i casi del genere li conti sulla punta delle dita di una mano


Non del tutto. Ci sono anche piccole realtà locali che campano di assistenza e garanzie.

La discussione sul "se" mi sembra più filosofica che altro (mi sembra di avere letto altri msg tuoi correlati al se.......) ,


Probabile... in parte è filosofica, in parte io sono pedante, ma ci tengo a precisare che giocare con i se non è garanzia di un discorso "sensato", si è nel campo delle speculazioni.

potrei dirti che se paragoniamo altri progetti simili a quelli di Bitkeeper i tempi di maturazione e stabilità del codice sono diversi a favore di Bitkeeper. Certo, questo non lo fa un prodotto migliore e soprattutto è un solo esempio, ma si potrebbe continuare.


Questo è un altro discorso. Ma cosa ha per esempio Bitkeeper più di subversion?

E poi perchè (per dire) il modello closed funzionerebbe meglio su BitKeeper e analoghi ma non su Apache, su server mail (pensa a Postfix, quanto è giovane e quanto è sicuro ed affidabile), su protocolli (samba funziona perfino meglio dell'implementazione originale).

Io credo che la qualità di un software sia determinata in primo luogo da chi ci lavora. Oltre che da fattori di pressione (per esempio dovere rilasciare entro una certa data *è* un fattore che abbassa la qualità media del software).
Se metti su un buon team, completo ed affidabile, probabilmente avrai un buon software, anche se rilasci commerciale. Chiaramente betatesting e bugfix saranno più costosi e meno celeri. Ma puoi avere altri vantaggi.
Allo stesso modo lo stesso team se lavorasse su un progetto open funzionerebbe bene.

Ci sono e mi sembrano anche tanti, molti che vedeno nell'OpenSource solo un modo per avere programmi validi e non avere macchie sulla coscienza. Ovvero, scrivono le lettere con OpenOffice non pagano una lira e sono a posto con la finanza.


Beh... questo in assoluto non è male. Spesso sono persone che hanno scelto la strada OpenSource su Windows. Quelli che si pigliano la briga di fare Open Source su GNU/Linux, in genere devono essere un poco più motivati... anche perchè se sono sfortunati (hardware rognoso) c'è più di un motivo per scoraggiarsi.

Non dico tutti, effettivamente ho sbagliato a dare numeri, diciamo solo che nella mia esperienza lavorativa e non trovare gente che non gli importa nulla dell'OpenSource è facile.


Anche nella mia vedo molta gente cui non importa nulla (o magari non sa nemmeno nulla). Perfino in ambiti che dovrebbero essere "evoluti" come quello dei matematici.
Io più che altro contestavo i numeri e il modo "radicale" con cui li esprimevi.

Non cè nulla di male ad usare un tool OpenSource e a sentirsi a posto con la coscienza, ma quello che non sopporto è chi tiene il piede in due scarpe (uhm!!) usando un tool finchè gli va bene e poi l'altro tool crakkato quando le cose con il primo tool non si fanno più.


Anche perchè la faccenda ha poco senso. Voglio dire, alla finanza non interessa se uno ha installato anche Open Office. Per loro il problema sorge se uno ha installato MS Office, anche se non lo usa.
Per il discorso dei formati aperti... PDF PDF... RTF RTF... volendo si riesce ad essere compatibili (ah... dimenticavo che MS Office non fa PDF, sono abituato con il MacOS X dove tutti i programmi "stampano" file PDF).

troppo invasati che dicono corbellerie incredibili,


Eh... da frequentatore di newsgroup, quante ne ho sentite....

io non credo che il close source sia il male ne che l'OpenSource sia il bene, dico solo che i due sistemi possono coesistere senza sterminarsi a vicenda, la libertà e che ognuno può fare come vuole senza doversi sentire un pippirimerlo.


La questione della libertà è invece centrale. Il punto che nell'ottica del sw proprietario, entrano una serie di strategie sporche che mi danno fastidio. Mi mandano in bestia.

Per esempio i formati chiusi. sono un obrobrio. vincolano in modo indegno, spingono verso la pirateria, possono essere strumento per forzare gli update. non solo, impediscono l'interoperabilità fra piattaforme alternative.

Un esempio positivo? Apple. Keynote (sw di presentazione usa il suo formato). Ecco tutta la documentazione:
http://developer.apple.com/technotes/tn2002/tn2067.html

Chi lo vuole usare, lo usi. Chiunque può scrivere sw che lavori con tale formato (XML based).
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