Motorola traccia il cammino verso i 64-bit
Frescale, la divisione di Motorola che si occupa di processori, ha intenzioni bellicose nel campo PPC. La conferma dalla nuova tabella di marcia che include indicazioni sulla prossima generazione di processori da 64-bit.
La divisione di Motorola che si occupa di produrre processori, progetta il suo futuro. Una tappa importante del cammino è stata tracciata ieri quando, in attesa di divenire una società, totalmente indipendente e quotata in borsa, annunciato ieri la tabella di marcia dei cosiddetti "core" che sono alla base della sua intera gamma di processori, tra cui i PPC impiegati da Apple.
I prodotti di cui sono state fornite alcune indicazioni sono l'e300, l'e400, l'e600 e l'e700, oltre all'e500 che viene impiegato nell'ambito dei processori per telecomunicazioni, come i PowerQUICC III. I "core" sono di fatto il nucleo centrale intorno cui vengono costruiti i vari processori e ne determinano architettura e prestazioni.
Tra i "core" menzionati nella tabella di marcia e di cui gli utenti di macchine PPC devono prendere nota c'è l'e600 di cui Motorola fa largo uso nei suoi chip MPC 74xx, il processore di riferimento ad esempio della gamma portatile di Apple. La nuova versione dell'e600 sarà in grado di superare i 2 GHz (attualmente non va oltre gli 1.5 GHz) e di adattarsi in maniera trasparente al multiprocessing oltre che alle istruzioni PPC. Grazie ad e600 potrebbe essere dunque possibile prolungare la vita operativa dei processori attualmente in uso e incrementarne le prestazioni.
Ancora più interessante in prospettiva futura è l'annuncio dell'e700, un nuovo core che si presenta come il candidato ideale alla realizzazione di un processore molto simile per prestazioni e target di mercato ai PPC 970 di IBM. L'e700 è in grado di raggiungere e superare i 3 GHz utilizzando nuove tecnologie ma, soprattutto, di far girare applicazioni sia a 32 che 64-bit. L'e700 potrebbe essere, dunque, il core dei processori della serie 84xx di cui si è parlato a lungo in passato.
Motorola non fornisce date nè indicazioni precise sulle tecnologie che verranno impiegate (se non un generico riferimento a RapidIO e GigE), ma quel che conta è che la società delle alette, apprestandosi a rendere indipendente la divisione che si occupa di semiconduttori, è ancora ben intenzionata a portare avanti lo sviluppo di processori PowerPC, il che è decisamente una buona notizia per Apple, Amiga e tutte quelle piattaforma dotate di processori PPC.
Grazie della segnalazione a Christos Robotis