Li usano prettamente gli sviluppatori dell'OS (solitamente Linux) che dovrà girare sopra quei router. Lavorare su una devboard è più comodo rispetto al prodotto finito.
Esistono devboard simili anche per gli smartphone, che praticamente ti danno i componenti di uno smartphone (incluso il touchscreen) "spiaccicati" sopra una motherboard di dimensioni 10x15. Rispetto ad uno smartphone vero hai la comodità di poter usare un debugger hardware da attaccare al connettore JTAG, e di collegare e scollegare dei moduli per simulare diverse configurazioni hardware.
Amiga Supremo ha scritto:TheDaddy ha scritto:Per me il problema con l'hardware Amiga odierno e' che offre poco dal punto di visto esotico (a differenza di 25 anni fa, lo so tempi diversi!),
Per me il problema con l'hardware Amiga odierno e' che offre poco ANCHE dal punto di visto MENO esotico, perchè non viene sfruttato a fondo ne' dal OS, ne' dal SW.
Le macchine attuali andrebbero già benissimo; basterebbe che vennissero supportate a dovere.
Un AmigaONE XE G4 o un PEGASOS II G4 sono un inequivocabile esempio di tutto ciò.
Eppure qualche annetto sulle spalle per poter mettersi al riparo ce l'hanno...
TheDaddy ha scritto:C'e' poco che un qualsiasi generico PC non possa offrire quindi l'onere ricade sul sistema operativo.
Il voler competere col generico PC, lo considero l'errore più madornale per AMIGA.
Concordo... secondo me Amiga ha poco senso oggi, perchè è sostanzialmente morto il periodo degli home computers dove ciascun produttore costruiva il suo, totalmente incompatibile con il resto del mondo.
Una volta, con sistemi molto semplici, l'hardware era parte fondamentale della scelta di un computer. Oggi l'hardware è disponibile in quantità e varietà pressocchè infinite, e potenzialmente potremmo assemblare milioni di computer tutti diversi, con schede che implementano cose più o meno strane e insolite.
Ad esempio, se proprio si vuole un FPGA per emulare un vecchio chipset, si può comprare una scheda di sviluppo FPGA su slot PCI-Express. Stessa cosa per decoder hardware, schede di accelerazione e quant'altro. Un chip "custom" oggi è anacronistico, secondo me.
Il modo di programmare è cambiato rispetto agli anni '80.
Oggi si programma avendo in mente il software nella sua complessità architetturale. L'hardware su cui girerà è una cosa di secondaria importanza, e spetta al Sistema Operativo valorizzare questo o quel componente particolare, esponendo un'interfaccia standardizzata al programmatore.
Amiga oggi, potrebbe essere una console da gioco, in cui ha ancora senso "conoscere l'hardware" e dove si lavora per sfruttarne le peculiarità hardware. Amiga come Personal Computer, invece, la vedo molto meno invitante.
Si fa sempre il parallelo con i computer Apple, invece io credo che dovremmo fare il parallelo con Atari, SEGA, Nintendo, perchè in fondo la forza di Amiga stava soprattutto nei giochi, ed è per quello che era famoso. L'utilizzo "workstation" è stato sì importante, ma non tantissimo. Cinema 4D e gli altri programmi professionali erano sicuramente notevoli, ma altrettanti programmi della concorrenza erano disponibili su altri tipi di computer, quindi niente di esclusivo.
Una cosa fighissima, unica nel suo genere, erano le applicazioni che sfruttavano il Genlock. Con l'avvento del montaggio digitale, però, anche quella che era una "chicca" oggi sarebbe totalmente inadeguata.
Insomma, secondo me, se dovessi vedere un Amiga in salute, lo vedrei accanto alla XBox, alla Playstation ed alla Wii.