La sfida legale tra Google ed Oracle è giunta ad un momento cruciale. Il gruppo di Mountain View, infatti, ha subito una simbolica sconfitta, la cui ricaduta potrebbe però paradossalmente essere a favore proprio della parte sconfitta. La giuria, infatti, siede Google dalla parte del torto, ma al tempo stesso riduce in modo sostanziale la portata del “dolo” sgonfiando in modo determinante la portata delle richieste Oracle, Secondo quanto stabilito dalla Corte Federale di San Francisco, insomma, Google è in difetto: il codice Oracle (Java) è stato effettivamente utilizzato all’interno di Android e su questo Oracle avrebbe la ragione dalla propria parte. Tuttavia la giuria non ha saputo esprimersi circa la questione del “fair use”, il che rappresenta un elemento chiave di tutta la questione: Google ha utilizzato in modo corretto il codice Oracle e 37 API o se ne è solatnto indebitamente appropriata? La domanda rischia però di estendersi a principi ben più ampi ed importanti: Oracle ha diritto o meno di tutelare parte del proprio codice? Fino a che punto possono essere tutelate le API? Quale è il limite esatto tra “fair use” e copyright?
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Oracle and the End of Programming As We Know It